Economia
Allarme Bankitalia, non si arriva a fine mese
ROMA, 5 MARZO 2013 – La crisi continua a colpire e a subirne sono i piccoli e medi risparmiatori. A lanciare l’allarme è la Banca d’Italia che, in due Quaderni di Economia e Finanza, “Le difficoltà del risparmio nelle valutazioni delle famiglie italiane” e “Il risparmio e la ricchezza delle famiglie italiane durante la crisi”, prende in esame un lasso di tempo che va dal 2008 al 2010 e conferma una situazione già parzialmente anticipata: il 65% delle famiglie italiane vive con reddito insufficiente a coprire i propri consumi.
La crisi colpisce soprattutto i giovani e le persone che vivono in affitto, soprattutto quando uno dei coniugi è disoccupato, pensionato, impiegato part-time o solo uno dei due lavora come operaio. In questa situazione, anche le possibilità di un risparmio sono ai minimi storici e si attestano, infatti, intorno alla quota del 30%. Dopo il 2008, quindi dopo l’arrivo della grande crisi, la propensione al risparmio, che era già in calo, e continuata a diminuire fino a raggiungere l’annullamento e l’incapacità di arrivare a fine mese con il proprio stipendio. [MORE]
A incrementare questa situazione ci sono gli squilibri tra ricchezza e povertà, dove la quota di ricchezza tra il 2008 – 2010 è diminuita nei redditi più bassi a favore di quelli più alti. A farne le spese finali sono i giovani che risultano i più poveri. Oltre a loro e agli affittuari, si possono inserire nel quadro complessivo della povertà le popolazioni del sud Italia; infatti, circa il 27% di loro, ha alleggerito i carrelli della spesa eliminando cibi primari, come la carne. In questo quadro, le condizioni di consumo risultano essere sempre molto vicine a quelle vissute nel periodo della guerra.
Erica Benedettelli
[immagine da db2.stb.s-msn.com]