Pubblica Istruzione
I "Partigiani della scuola pubblica" contestano i criteri dei Comitati di Valutazione
LAMEZIA TERME (CZ) - I “Partigiani della scuola pubblica” denunciano la pericolosità dei criteri dei Comitati in quanto aprono le porte ad atti potenzialmente incostituzionali annientando i diritti. «Colpire al cuore e al cervello la Scuola - sostengono i “Partigiani della scuola pubblica” - altro non è che l’applicazione sistemica e pervicace di chi, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso avviato nell’era Berlinguer, con la longa manus di collaboratori compiacenti, vuole distruggere Democrazia e Diritti conquistati con sangue, cuore e sudore». Sul sito dell’istituto comprensivo statale F. Jerace di Polistena (RC) è possibile consultare la tabella dei punteggi attribuibili per il bonus di merito ai docenti, approvata all’unanimità dal Comitato di valutazione, in ossequio ai comma 14 e 129 articolo 1 legge 107/15. [MORE]
I “Partigiani delle scuola pubblica” non possono fare a meno di osservare e criticare quello che accade nel mondo della scuola in questo durissimo momento storico e dichiarano, in una nota, di prendere le distanze dal contenuto del documento redatto ritenendo che «la struttura dell’atto de quo è inficiato da illegittimità costituzionale capillare e pervasiva». Infatti collocare i Docenti sulla griglia , incasellando la libertà dell’Arte e della Scienza in una tabella infarcita di descrittori, indicatori e punteggi, viola la Costituzione (art. 33).
Come pure viola la Costituzione ( articoli 3,25 e 97) la legittimazione di ogni istituto ad elaborare i propri personalissimi criteri, in barba all’indispensabile principio di certezza e uniformità della pena, nonché dell’organo dello Stato chiamato a irrogarla. Tra gli altri criteri dei Comitati contestati i docenti citano quello relativo all’innovazione creativa del demerito, tradotto in punteggio negativo, forse ispirato dal Ministero dei Trasporti, sul modello della “patente a punti”, che vengono sottratti nella incredibile sezione dedicata ai “Rapporti Relazionali”; in altri termini le relazioni conflittuali con il dirigente scolastico, con i docenti, con gli studenti, con i genitori e persino con soggetti del territorio, varranno a togliere punti, fino al sotto zero. «E naturalmente - concludono i docenti - giudice insindacabile della ricorrenza del conflitto è il Comitato di valutazione, novello magistrato che assommerà in sé i 2 ruoli giudiziali dell’accusatore e dell’organo super partes, chiamato a stabilire su chi deve abbattersi la scure della giustizia»
Lina Latelli Nucifero