Politica
I "Mille giorni" del premier, #passodopopasso
ROMA, 31 AGOSTO 2014 – «Quanta gente in Italia dovrebbe chiedere scusa per quello che ha detto e scritto sull'operazione Mogherini, con la convinzione che non sarebbe andata in porto», così il premier Matteo Renzi commenta il successo riportato ieri al vertice di Bruxelles, ovvero la nomina di Federica Mogherini - l'attuale titolare della Farnesina - a “Lady Pesc”, l'Alto rappresentante per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza.
#passodopopasso
Il premier aveva sostenuto Mogherini nonostante le opposizioni in Italia e all'estero; e ora, riportata una vittoria, già pensa alle prossime sfide, procedendo passo dopo passo, come il nuovo slogan da lui scelto ( #passodopopasso, in sostituzione di #cambiaverso).
«Mille giorni» per le riforme nazionali
Dopo l'ok al decreto legge Sblocca-Italia e il varo della riforma della giustizia, alle 14 di domani - primo settembre – è attesa la conferenza stampa a Palazzo Chigi, nel corso della quale il capo del governo presenterà il nuovo cronoprogramma dei «Mille giorni» sulle riforme nazionali dei prossimi tre anni.
Progetto di riforma della scuola
Intanto mercoledì sarà presentato il dossier per la riforma della scuola, così come annunciato dallo stesso Renzi al termine del Consiglio dei ministri di venerdì scorso: «Il programma è pronto e non c'è nessun problema di copertura, anche perché il progetto che abbiamo in mente fa data al 2015».[MORE]
7 ottobre 2014: summit straordinario dell'Ue sull'economia
Nello scacchiere comunitario, la prossima sfida per il governo italiano sarà contribuire a «cambiare» la politica economica dell'Ue. L'appuntamento sarà il 7 ottobre prossimo, probabilmente a Milano, quando si svolgerà il vertice europeo straordinario sulla crescita, confermato ieri da François Hollande: «Abbiamo sostenuto la proposta di Renzi di tenere un vertice dei 28 in Italia».
Renzi, più volte ha sottolineato la necessità per l'Europa di «cambiare strada e verso, perché la risposta che ha dato finora alla crisi economica e finanziaria che ha investito tutto il continente non è stata sufficiente». Concetto sintetizzabile nel seguente intervento: «Noi dobbiamo avere la forza di cambiare il modello di politica economica della Ue, basato tanto sul rigore e poco sulla crescita. Dobbiamo quindi mettere in campo tutti gli strumenti di flessibilità che ci sono».
Domenico Carelli
(Foto: metropolizt.com)