I giovani e il fumo: le percentuali dei fumatori quindicenni in Toscana
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FIRENZE, 02 APRILE 2014 – Fumare fa male, si sa. Ma la cosa non sembra preoccupare le nuove generazioni. Secondo i dati dell’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), la percentuale dei fumatori di 15 anni, in Toscana, è del 20% per quanto riguarda i maschi e del 28% per le femmine. Una media abbastanza alta, sintomo dl fatto che la sigaretta resta il vizio più diffuso tra i giovani, se non tra i giovanissimi.
Questi dati sono stati presentati oggi a Firenze, tappa toscana del progetto Non fare autogol, promosso dall’Aiom, con la collaborazione di alcuni campioni sportivi. Questa mattina presso l'istituto Buontalenti era presente anche il calciatore della Fiorentina Alberto Aquilani che ha espresso il suo parere, invitando i giovani a “stare alla larga” dalle sigarette e di pensare di più alla loro salute.[MORE]
Una campagna volta cercare di distogliere i giovani da questo vizio, che sta diventando sempre più diffuso. Le cause di questa abitudine possono essere molteplici: si fuma per sembrare più grandi e indipendenti, per senso di appartenenza al gruppo, per noia o semplicemente perché ci piace. E a niente servono gli ammonimenti dei genitori o le scritte sui pacchetti di sigarette.
Un fatto è certo: ai giovani piace fumare. E la scuola sembra essere il luogo preferito, in particolare durante l’intervallo. Sensibilizzare le nuove generazioni sul tema potrebbe essere la chiave vincente per diminuire il consumo di sigarette. In fondo bisogna educare e insegnare ad un adolescente, perché in alcuni casi l’obbligo e l’imposizione rischiano di far ottenere l’effetto contrario.
Un esempio di pochi giorni fa è quello della protesta dell'istituto Enriques di Castelfiorentino, protesta contro la decisione della dirigenza scolastica di privare gli studenti dello spazio del cortile durante la ricreazione per evitare che questi fumassero all’interno dell’edificio. Un tentativo di ridurre drasticamente il vizio del fumo all’interno della scuola, anche se si è giunti a un accordo: agli studenti sarà concesso lo spazio fuori ma il divieto di fumare resta e prevede sanzioni molto care per chi non lo rispetterà.
Indubbiamente una decisione forte, ma forse bisognerebbe educare i giovani agli effetti che il fumo può provocare, a spiegare il perché sia sbagliato e controproducente e dannoso, invece che obbligarli forzatamente a smettere. Con la forza non si ottiene mai niente, anzi forse si dà il via a un meccanismo di ribellione che porta solo al dispetto e alla disobbedienza.
Giulia Calvaresi
(Fonte immagine: ilmondodipatty.it)