"I giovani di una volta", il disco che segna il ritorno dei Church Of Violence
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NAPOLI, 19 NOVEMBRE 2015 - Sono Tornati e hanno deciso di non farlo di certo in punta di piedi: uscirà il prossimo 4 dicembre per la torinese INRI “I Giovani di una volta” , il nuovo album dei Church Of Violence (COV), terzo Lp in studio per la band che ha segnato la storia del rock sotto la Mole e non solo, influenzando la crescita artistica di generazioni di rockers. Un lavoro che arriva dopo un’ultima demo datata 1997 e racchiude, in una sintesi matura ma rigorosamente fedele alle origini punk, i percorsi musicali intrapresi negli anni dai singoli membri della formazione storica con Gigio Bonizio alla voce, Max Bellarosa alla chitarra, Cisco Amedeo al basso e Tino Paratore alla batteria. [MORE]
Erano quasi due decenni che i COV, nonostante diverse reunion, non facevano musica insieme, musica intesa come atto creativo. Ritrovatisi oggi i quattro hanno rifuggito la logica nostalgica di quelli che furono e hanno accettato la sfida di creare qualcosa di nuovo, attraverso le esperienze acquisite ognuno con il proprio percorso personale, tutto questo con l'emozione di rimettersi a fare nuova musica insieme con nuove consapevolezze e nuove sensibilità ma con la stessa forza di vent'anni fa.
I COV hanno sempre raccontato, attraverso il sound nervoso del punk, le proprie esperienze personali che erano lo specchio delle storie e delle sensazioni vissute dai giovani dei quartieri popolari della Torino anni 90. Oggi, i giovani del titolo, raccontano in dieci canzoni quelle sensazioni che sono le stesse di un tempo, ma viste con gli occhi di oggi, con una nuova consapevolezza data dall'età adulta e dalle esperienze maturate negli anni, in cui tante cose sono cambiate, ma con lo stesso spirito di sempre.
Si parla della vita, dei cambiamenti, della società, dell'amore, dei moti dell'anima. Anche il sound del disco, mantenendo la stessa matrice di un tempo, si è rinnovato.
I COV sono sempre stati degli innovatori ed amanti del crossover, nel caso di “I giovani di una volta” la vera innovazione sta nell'aver fatto un passo indietro: invece di usare synth e contaminazioni elettroniche tipiche delle produzioni odierne è stata fatta invece una scelta più orchestrale utilizzando due chitarre che si armonizzano alla principale e mettendo in risalto la voce con l'utilizzo più articolato dei cori.
Complessivamente “I giovani di una volta” potrebbe essere definito un disco hardcore 2.0. Detto questo, ciò che i Church of Violence auspicano da questo disco è che chi lo ascolta si diverta con questo lavoro come la band si è divertita a realizzarlo... del resto son tutti morti i giovani, una volta.
Comunicato stampa
METATRON