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I gemelli rivendicano Facebook

I gemelli Winklevoss non mollano l’osso di Facebook e dalle loro potenti (e doppie) mascelle cercano di strappare quanta più carne possibile dal social network dei record ora saldamente nelle mani di Mark Zuckerberg.[MORE]

Il caso ha attraversato tutto l’iter della giustizia americana: usciti sempre sconfitti – se di sconfitta si può parlare con un risarcimento da 65 milioni di dollari! – i twins, ex-campioni di canottaggio, si rivolgono ora alla Corte Suprema ossia alla più alta autorità giuridica statunitense. Il motivo è sempre lo stesso: si sentono defraudati da Zuckerberg, l’idea di Facebook era loro.

Come ampiamente raccontato nel film premio oscar The Social Network, i gemelli Winklevoss alias Winklevii, hanno svolto un ruolo attivo nella creazione di Facebook e rivendicano una ampia fetta della torta a Mark Zuckerberg, che alla fine si è preso tutto il tesoro.

Cameron e Tyler Winklevoss denunciano il furto intellettuale di ConnectU conosciuto anche come HarvardConnection, che poi è diventato Facebook partendo dall’idea di connettere tra loro tutti gli studenti del prestigioso ateneo americano.

Nel 2008 i gemelli hanno ottenuto 65 milioni di dollari di risarcimento (da dividere col terzo incomodo Divya Narendra), che sono tanti o anche pochi se confrontati con gli oltre 65 miliardi del valore attuale di Facebook. La vicenda finirà molto presto, in un modo o nell’altro, parola alla Corte Suprema.

 

Caterina Gatti