Cronaca

I forconi ed il caso Molfetta. «Hanno insistito affinché lasciassimo i nostri uffici»

MOLFETTA, 10 DICEMBRE 2013 - Blocchi, minacce, tensioni. Un susseguirsi di abusivismi che poco hanno a che vedere con il diritto di manifestare. Questi sono i forconi, il movimento “spontaneo” a dir loro che in questi giorni a sta mettendo a ferro e fuoco le città e le strade italiane. I dubbi sulla loro esistenza sono molti: chi c’è dietro? Sono davvero semplici cittadini disperati? Chi sta facendo leva sulla costernazione della gente comune per creare queste tensioni? Noi ne parliamo con Cesare Lasorella, dipendente Exprivia e Responsabile IT InfoOggi.

Abbiamo appreso in queste ore del clamoroso caso delle aziende Ipercoop ed Exprivia ed il centro commerciale Outlet Faschion District di Molfetta (Bari). I dipendenti sono stati costretti ad interrompere il proprio lavoro, a causa delle ripetute minacce ricevute da parte dei forconi. In sintesi come si sono svolti i fatti? Come hanno agito sui dipendenti questi forconi?

Su di noi nulla. Hanno insistito affinché lasciassimo i nostri uffici. Ce l'hanno contro la politica. Io non ho parlato con nessuno dei manifestanti, ma sentendo uno di loro, è chiaro che lamentavano soprattutto la carenza di lavoro e il fatto che tra di loro c'è gente con moglie e figli che non riesce ad arrivare a fine mese.

Ieri abbiamo assistito al clamoroso (per qualcuno giusto) gesto distensivo da parte delle forze dell'ordine che davanti ai manifestanti hanno levato i caschi. Si è reso necessario per la situazione di Molfetta un intervento delle forze dell'ordine?

Si, c'erano alcune forze dell'ordine in borghese. Ma non credo siano servite a tanto: i manifestanti erano tanti. I nostri dirigenti hanno tentato invano un approccio diplomatico per oltre 40 minuti.Alla fine abbiamo dovuto abbandonare gli uffici: la tensione saliva. Ad ogni modo la forma con la quale è avvenuta la manifestazione non è stata la migliore. Di sicuro c'erano anche infiltrati che nulla c'entravano con la manifestazione.

Questo è proprio il tema principale. Qualcuno che si approfitta della sincera disperazione e voglia di riscatto, per creare tafferugli e tensioni. La reazione della politica in realtà è la cosa che fa più discutere, con Grillo che invita i poliziotti ad unirsi al popolo ed un governo che non ha ancora aperto un tavolo con i leader del movimento.

Mi dissocio dai facinorosi e da chi si infiltra con l'intento di rovinare una manifestazione che deve rimanere pacifica. Tuttavia mi sento di condividere il nocciolo della questione e cioè un disagio diffuso dovuto all'immobilismo delle istituzioni. Un'azione del genere seppur esagerata e poco democratica è riuscita a far pubblicizzare l'evento. [MORE]

Sergio Sulmicelli

foto da repubblica.it