Cronaca

I figli di Petre Neagu chiedono ed ottengono la riapertura dell'inchiesta sulla morte del padre

SAVONA, 20 MARZO 2012- Era stata rubricata come una morte naturale determinata da un infarto, molto probabilmente conseguenza dell’estrema ondata di gelo che aveva colpito insieme a tutt’Italia pure Albenga poco più di un mese fa. Stiamo parlando della tragica scomparsa del sessantacinquenne romeno Petre Neagu avvenuta all’interno della sua roulotte posteggiata in Viale Pontelungo nella cittadina del savonese. Neagu era benvoluto da tutti, rispettato da quanti abitavano nel rione dove svolgeva a favore dei residenti tanti piccoli lavoretti. Il suo cadavere mummificato fu scoperto tre giorni fa proprio da alcuni dei suoi nuovi amici italiani, lui era cittadino romeno, allarmati da quell’odore nauseabondo che usciva dalla roulotte posteggiata in Viale Otto Marzo.

La Procura della Repubblica di Savona, non ravvisando elementi di sospetto che potessero avvallare un delitto, concesse ier l’altro il nulla- osta alle esequie funebri dello sfortunato romeno. I funerali dovevano svolgersi ad Albenga ma ieri i tre figli dell’uomo, Romeo, imprenditore edile in Svizzera, Alina e Romolus, che invece vivono a Torino, hanno convinto gli inquirenti, con le loro denunce ad approfondire il caso. [MORE]

Rinviati i funerali, la salma è stata trasferita all’obitorio di Pietra Ligure per l’autopsia tosto disposta dalla Procura di Savona. Secondo i figli, pure loro cittadini romeni, Petre potrebbe essere stato ucciso e derubato di ogni suo avere. Al momento del rinvenimento del cadavere nella roulotte, infatti, i Carabinieri hanno repertato solamente l’esistenza di trecentosettantacinque Lei, la moneta romena in spendibile in Italia, e neanche un Euro. Il cadavere, comunque, irriconoscibile non ha dato modo al medico legale in sede di ispezione cadaverica di rinvenire tracce di morte violenta ma il figlio assicura che qualcuno, nella notte tra Sabato e Domenica, ha gettato nell’Opel Kadett, immatricolata nello Stato neo- comunitario, un sacco con alcuni indumenti di Petre appena lavati ed una camicia sporca di sangue.

Potrebbe però il tutto essere frutto di una malefica coincidenza anche perché la porta della roulotte non risultava forzata ed, anzi, i soccorritori hanno dovuto rompere la serratura per entrare giacché era chiusa dall’interno. Secondo quanto riferito dai figli Petre era sicuramente vivo il giorno dell’Epifania di quest’anno quando telefonò a Romeo dicendogli che ben presto si sarebbe recato a casa sua nel Canton Ticino per trovarlo. Era molto legato alla famiglia di questo suo figlio che abilmente aveva fatto fortuna nella terra di Guglielmo Tell. Certamente qualcuno, mentre giaceva cadavere all’interno della roulotte potrebbe ave saccheggiato l’autovettura dell’uomo: nulla di più facile considerati i molti balordi sbandati che di notte frequentano la zona. Ora sarà il supplemento d’inchiesta ordinato dalla Procura di Savona a fugare definitivamente ogni dubbio circa gli ultimi istanti di vita del “ romeno buono di Albenga”.

Sergio Bagnoli