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I Fast Animals and Slow Kids portano la loro Alaska a Roma. Report e fotogallery

VITERBO, 16 DICEMBRE 2014 – Non è la prima volta che sono presente ad un concerto dei Fast Animals and Slow Kids, ma questa è un occasione particolare dato che è uscito da poco Alaska. Ovviamente non c'era d'aspettarsi, così come è successo con Hýbris, che gli arrangiamenti fossero totalmente fedeli al disco, ma proprio questo mi incuriosiva: come avrebbero portato nella dimensione live un disco ancora più tracotante di Hýbris?

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INTERVISTA AI FAST ANIMALS AND SLOW KIDS

Il quartetto perugino ha fatto tappa a Roma giovedì 11 dicembre e, nonostante l'infrasettimanale, ha fatto anche questa volta il pienone di pubblico. In apertura, prima che il locale si saturasse raggiungendo un clima tropicale, hanno suonato i The Pier. Il giovane trio pugliese si presenta con brani, strumentali o cantantati in inglese, di matrice math-rock e con un bel sound aggressivo. Non mancano i momenti indirizzati più sul post-rock ed a volte peccano un po' di eccessivi e sforzati tecnicismi.

I Fast Animals and Slow Kids iniziano lo show con Overture, un ottimo intro sia su disco che dal vivo, il sound esce subito fuori più potente e violento e resterà tale fino alla fine. Poi sarà Il mare davanti a far salire la temperatura ed iniziare a far scatenare il pubblico sotto lo stage. La scaletta ci propone Copernico come unico pezzo da Cavalli mentre attraversa gli ultimi due album in maniera commisurata. I due climax della serata arrivano con Come reagire al presente e con Canzone per un abete introdotta in maniera commuovente da Aimone. Mentre il momento delle grosse risate si è avuto con Matteo, della webserie The Pills, che ironizza sulla temporanea uscita dal palco dei Fask ed al loro ritorno suona Coperta insieme ai quattro. Aimone da vero frontman non si spreca a stare due secondi fermo o zitto, tra un "sollowh" ed un incitamento ai presenti si getta tra la folla più volte senza perdere, apparentemente, un minimo d'energia. Il pubblico risponde con una presenza costante cantando tutte le canzoni, pogando e facendo crowdsurf. Lo show è stato uno dei migliori anche se sono mancati alcuni classiconi del loro repertorio, ma con due album di questo livello la scelta dei brani da proporre non deve essere proprio facile.

 

 

Federico Laratta

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