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I critici americani incoronano "Melancholia" e Brad Pitt

NEW YORK, 10 GENNAIO 2012 - Mentre comincia a montare l'attesa per la notte degli Oscar, critici ed appassionati con la febbre del pronostico si guardano intorno, ben oltre i confini di Los Angeles, per trarre da altre autorevoli cerimonie di premiazione indicazioni utili per la corsa all'ambita statuetta. Occhi puntati sui Golden Globes, naturalmente, da sempre vera e propria anticamera degli Academy Awards. In attesa dell'edizione numero 69 dei Globi d'Oro - favorito "The Artist" di Michel Hazanavicius - possibili indizi provengono dai critici statunitensi della National Society of Film Critics, che hanno poche ore fa emesso il proprio verdetto sui migliori interpreti e sul miglior film del 2011. [MORE]

Dell'anno appena trascorso è stata selezionata quale migliore opera "Melancholia" del danese Lars Von Trier, pellicola presentata al Festival di Cannes, che nella kermesse francese aveva fruttato all'attrice Kirsten Dunst il premio - meritato - per la migliore interpretazione femminile. Miglior attrice del 2011, secondo i critici statunitensi, è proprio la Dunst, a conferma di una performance straordinaria che è riuscita a fare, infine, più notizia delle dichiarazioni scandalose di Von Trier a Cannes, allorchè il regista aveva espresso simpatie naziste ed era stato dichiarato dal Festival persona non grata (nell'occasione, la Dunst, visibilmente sorpresa, aveva subito preso le distanze).

Migliore pellicola straniera è "Una separazione" dell'iraniano Ashar Fahradi, già pluripremiato al Festival di Berlino, mentre il premio quale miglior regista spetta a Terrence Malick con "The tree of life". Ulteriore alloro per il film di Malick è stata l'incoronazione di Brad Pitt per la miglior interpretazione maschile. L'attore è anche protagonista del prossimo ed attesissimo "Moneyball" (in Italia col titolo "L'arte di vincere"), insolito racconto del mondo dello sport dal punto di vista "gestionale", economico e politico.



Antonio Maiorino