Cultura e Spettacolo

I COLORI DEL PROGRESSIVE: THE PINK FLOYD- Blues Reflex e Senzameta in concerto

 MOLA di BARI (BA), 16 dicembre 2013 - Lo si era preannunciato da tempo, a mezzo stampa e social network, quello che sarebbe stato il concertone dell’anno (per la portata del contenuto) dal titolo :“I COLORI DEL PROGRESSIVE: THE PINK FLOYD”. A farsi protagonisti di rievocazione del Grande Gruppo, il connubio saporito dei Blues Reflex, insieme ai SenzaMeta che, dopo il successo dell’edizione estiva “PROFETI IN PATRIA”, hanno deciso di risalire sul palco per cimentarsi con il rock internazionale di primo livello. Luogo dell’evento, in pieno centro a Mola, il Teatro Angioino, curato da Francesco Capotorto, palcoscenico di emozioni teatrali, raramente di occasioni concertistiche di tal genere. [MORE]
Una bella responsabilità, quella di reincarnare il considerato Monumento della musica mondiale, che dallo psichedelico ha fatto storia con il genere del Rock progressivo, per la prima volta in assoluto, sin dal 1965.
Blues Reflex e SENZAMETA però, figuriamoci, ne hanno accolto la scommessa.

Con un’energia vulcanica e una complicità professionale da veri musicisti, si sono donati con le loro firme autentiche. Per i Blues Reflex, un Francesco Ungaro sempre più protagonista degli altri, con la sua presenza sicura di comunicatore pubblico (ma soprattutto voce e chitarra). Silvano Zangorini alle tastiere, Domenico Verga per l'occasione tastierista ma di routine al basso. Al ritmo forte della batteria, Aurelio Lorusso. Per i SENZAMETA invece la voce di sempre, quasi nera come la sua pelle, Graziana Campanella, di fianco a Mimmo Cinquepalmi, la corda vocale maschile del gruppo. Domenico Tanzi, chitarra, spalleggiato dal basso di Tommaso Foggetti (all’occasione dotato di cappello nero di stile) e dal sempre sorridente Tommaso Cramarossa alla  chitarra.  Nella grintosa batteria, Rino Capriati. Un rock intriso di emozioni palpabili: non solo per la performance (già non semplice) ma per un pubblico partecipe, una voce narrante che, tra un brano e l’altro, faceva da explicit instruction dei momenti nodali della storia del gruppo britannico, nei loro voli, sconfitte, litigi, nella scelta dei brani che, “collegati tra loro, rappresentano un’opera unica”. Di Radio Mola International, la voce narrante è stata di Roberto Porcelli con un aiuto speciale esterno: il saxofono di Raffaele Angiolillo e l’aiuto luci-audio-smoke, Dj Sky Giuseppe Damato.

Con l’apertura di “The Dark side of the moon”, il corredo musicale ha preso le pieghe di tutti gli album che ne sono susseguiti, la storia discografica e personale, le implicazioni disperanti e fuorvianti dell’uso di droghe pesanti da parte dei "Pink" appunto, specie in riferimento al primo componente uscito di scena, il grande “Syd” Barrett. Se l’introduzione di Anna Maria Tanzi, Presidente dell’Associazione culturale “Musicando, ne ha chiarito il primo patrocinio, il rimanente contributo per l’occasione è stato del Comune di Mola, assieme alla Regione Puglia, che ne hanno garantito la realizzazione. La chiusura, sotto richieste animate del pubblico, è toccata al mitico brano “Another Brick in the wall”. Con il potente e ribelle verso del “We don’t need no education, We don’t need no thought control” essi hanno conquistato. Not the Pink Floyd but the pink of mastery. Insomma, bravi. Null’altro da aggiungere.

Anna Ingravallo