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"I Cesaroni" tornano dall'antica Roma

Roma 14 settembre 2012 - Grande affluenza di fans alla presentazione della nuova serie de “ I Cesaroni “ avvenuta qualche giorno fa, prima a Roma, alla stazione Termini e poi a Milano a quella Centrale.
I protagonisti della fiction televisiva certamente la più seguita attualmente, che tornerà sul piccolo schermo a partire dal1 4 settembre, sono stati letteralmente avvolti da stuoli di ragazzini osannanti che volevano vederli, toccarli, ottenere un autografo.

L’ambientazione della presentazione è stata niente meno che la Freccia Rossa, il supertreno italiano tra i più veloci al mondo, che ha trasportato Amendola e soci da Roma a Milano e che ha consentito ai numerosi giornalisti invitati alla kermesse di intervistarli uno ad uno, dettagliatamente, come in un salotto di casa; proprio il treno superveloce ha voluto rappresentare l’unione nazionale e popolare di questa grande Italia attualmente apparentemente non proprio unita; Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato ha salutato ed ammirato gli attori della fiction alla loro partenza da Roma dopo che una folla di fans e di ammiratori, scatenati dalle note della banda musicale Telefunken,eli ha ben ben caricati di un entusiasmo del quale erano già carichi a sufficienza .[MORE]

Presenti anche sul treno Giancarlo Scheri, Direttore fiction di Mediaset, Massimo Donelli, Direttore di Mediaset, e Veridiana Bixio figlia di Carlo, Presidente di Publispei, la società che produce e distribuisce la sfiction dopo la scomparsa del padre.

L’edizione numero cinque de “ I Cesaroni “ si distingue per una serie di novità che faranno si che tutte le precedenti edizioni vengano tra loro “ mescolate “ per dare agli spettatori nuove emozioni e nuovi colpi di scena, raccordando passati episodi, storie che sembravano ormai sopite: ventinove episodi, sedici serate delle quali tre speciali con la partecipazione di ospiti illustri quali Gigi Proietti, Enrico Brignano, Philippe Leroy, Nino Frassica, Francesco Pannofino, Maurizio Mattioli e la bella Margot Sikabonyi proveniente dalla altrettanto fortunata serie di “ Un medico in famiglia “.

Ovviamente, al centro delle serate televisive, tutte della durata di cinquanta minuti salvo tre “ speciali “ che avranno invece la durata di novanta minuti, è la travagliata ed infinita storia tra Giulio e Lucia che tornerà a Roma per caso e che con il suo arrivo provocherà una serie di colpi di scena classificabili dal tragico al romantico, dalla gelosia all’amore vero riconosciuto; anche le altre coppie vivranno, in questa quinta ondata di episodi, storie nuove, emozioni nuove, nuove avventure: Enzo e Stefania andranno a complicarsi la vita, Cesare e Pamela vivranno la crisi dei genitori alle prese con i problemi adolescenziali di Matilde, Marco ed Eva romperanno definitivamente la loro storia già di per se piuttosto complicata.

Anche Alice e Rudi dovranno loro malgrado faticare per scegliersi le loro strade che, peraltro, andranno ad incrociarsi con quella di Miriam.

Particolare avventura è quella che vivranno Cesare e Giulio alla ricerca delle loro origini: una avventura tutta vissuta nella Roma del primo secolo dopo Cristo, nella Suburra, alla Taverna di Caesar: tutta un racconto che Cesare fa a Mimmo e che quasi fa da battistrada alle avventure che i Cesaroni hanno vissuto nelle altre quattro precedenti serie: insomma i Cesaroni sembra che vogliano viaggiare nello spazio e nel tempo.

Bravi, come al solito, tutti gli interpreti, da Claudio Amendola a Elena Sofia Ricci, da Antonello Fassari a Claudia Muzii, da Max Tortora a Elda Alvigini per continuare con Giancarlo Ratti e Germana Barilon e per finire con Laura Adriani, Gilia Luzi, Sara Mollaioli, oltre che ai nuovi arrivi di Alessandro Tersigli, Nina Torresi, Beniamino Marcone e di Giuliana Lojodice, una donna dal carattere rigido, autoritaria, tutta etichetta che certamente costituisce il contraltare della vita dei nostri protagonisti abituati e vissuti in un ambiente come la Garbatella che rappresenta proprio l’esatto contrario della rigidità e del formalismo ma che rappresenta senz’altro l’anima di quella Roma che giusto questa bella serie televisiva riesce a far rivivere e sopravvivere.


(notizia segnalata da Andrea Gentili)