Economia

I Cat Bonds: quando la Finanza gioca con la Natura

ROMA, 11 dicembre 2014- Un nuovo tipo di titoli, dopo anni di anonimato, sta attirando l’attenzione di esperti e broker di tutto il mondo. Si tratta dei Cat Bonds. Anche se il nome può lasciare spazio a molteplici interpretazioni e fraintendimenti, non è in alcun modo, reale o metaforico, legato ai mici domestici.
Cat è l’abbreviazione di Catastrophe. Catastrofe. Meno rassicurante rispetto ai micetti.


Si tratta di un tipo di titoli nati venti anni fa per venire incontro alle esigenze delle imprese assicurative impegnate nella copertura di grandi rischi derivanti da eventi naturali eccezionali (terremoti, uragani o tsunami).
Quando un evento naturale di grandi proporzioni si abbatte su una Nazione, le risorse necessarie per la ricostruzione possono essere ingenti, mettendo in difficoltà le assicurazioni che, con le polizze, si erano obbligate a risarcire i danni dei loro clienti.


Per riuscire ad adempiere ai propri impegni senza fallire a causa degli esborsi necessari, le assicurazioni possono emettere i Cat Bonds. Gli investitori prestano una somma di denaro per un periodo da uno a tre anni ricevendo periodicamente gli interessi. Alla fine del termine stabilito, salvo il verificarsi di una catastrofe in una determinata zona del mondo in cui le compagnie assicurative operano, viene restituito il capitale iniziale.


Può sembrare rischioso ma lo è in misura minore rispetto a quello che si può pensare. Infatti, in media, gli eventi catastrofici si abbattono in media ogni cinquant’anni. Si tratta di un arco temporale molto più lungo rispetto a quello dei titoli, rendendo il rischio di perdere il proprio denaro abbastanza basso. Inoltre garantiscono dei buoni guadagni.


Sono molto apprezzati dai fondi pensione, sempre alla ricerca di nuovi strumenti finanziari in cui investire, diversificando e quindi riducendo il rischio di perdere il denaro loro affidato dai privati.
Il fatto di non dipendere dal mercato ma da un evento naturale, li rende interessanti agli occhi di esperti e di operatori del settore. Infatti, vi è scarsa probabilità che nello stesso giorno accada un disastro naturale e una crisi di borsa e/o bancaria.

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Inoltre, dagli anni Novanta, quasi tutti i Cat Bonds sono stati restituiti integralmente, senza cagionare perdita alcuna. Ma il rischio, come in tutti gli investimenti c’è. Ne sanno qualcosa gli investitori che hanno perso tutti i propri risparmi a causa dell’uragano Katrina e del disastro di Fukushima.
Oltre agli aspetti economici, quello che secondo me contribuisce a rendere questi strumenti finanziari particolari è l’aspetto culturale.

I risparmiatori, prima di investire su questo tipo di titolo cercheranno informazioni sulle Nazioni al quale è legato, avvicinandosi a realtà diverse dalla propria. Inoltre, anche a causa dell’investimento preso, guarderanno con più attenzione alle vicende di quel determinato Stato, augurandosi, in maniera anche un po’ egoistica, che tutto lì vada sempre per il meglio.


Inoltre, come direbbe Adam Smith (uno dei padri fondatori dell’Economia), ognuno dei soggetti coinvolti, perseguendo i propri obiettivi ottiene il risultato migliore possibile come guidati da una “mano invisibile”. Le assicurazioni sanno di avere a disposizione più risorse per far fronte ad eventuali danni, gli investitori uno strumento redditizio e poco rischioso e la collettività potrà usufruire di una più rapida ricostruzione in caso di disastro ambientale.


La Finanza mondiale è sempre stata molto estrosa nella creazione di nuovi strumenti finanziari. Di sicuro creerà nuovi titoli che ci sorprenderanno ancora di più ma le caratteristiche dei Cat Bonds sono tali da farli finire difficilmente nel dimenticatoio.