Estero
Il gran sole di Hiroshima, sessantasette anni dopo
ROMA, 6 AGOSTO 2012 – 6 Agosto 1945: l’Aereonautica militare statunitense, su ordine dell’allora Presidente in carica Harry Truman, sganciò sulla città giapponese di Hiroshima la bomba atomica “Little Boy”, la più grande e terribile arma di distruzione di massa che il mondo avesse mai visto fino a quel momento.
Alle 08.16 del mattino il “gran sole” brillò su Hiroshima, luminoso quanto letale, stroncando vite con una facilità senza precedenti. Tre giorni dopo, un secondo ordigno, battezzato “Fat Man”, venne sganciato sulla città di Nagasaki; l’attacco combinato portò ad un bilancio complessivo di duecentomila vittime dirette.[MORE]
A sessantasette anni dalla prima tragedia atomica della storia, il Giappone si stringe attorno alle due città che furono il teatro della grande strage per ricordare le migliaia di vittime, mentre il fantasma di Fukushima continua a popolare i sogni degli abitanti di tutto il Paese e sul suolo nazionale ancora si lotta, insistentemente, per spingere il governo al definitivo abbandono del nucleare.
Cinquantamila persone e i rappresentanti di settantuno Paesi, compreso il nipote del Presidente Truman, erano presenti oggi al Peace Memorial Park, dove hanno commemorato, con un minuto di silenzio iniziato esattamente all’ora in cui venne sganciato l’ordigno, tutte le centinaia di migliaia di vittime della strage.
Toccanti le parole del sindaco di Hiroshima, Kazumi Matsui, il quale spera che, tramandando al mondo e alle generazioni a venire, il ricordo del dolore causato dalla terribile strage atomica, si possa arrivare ad avere un domani, nel mondo, una vera pace, senza più dover ricorrere al nucleare.
"Oggi, in questa città, lasciatemi dire di nuovo: non ci sarà mai più un altro attacco nucleare."
- Angela Kane, Alto rappresentante Onu per il disarmo, leggendo un messaggio di Ba Ki-Moon –
(foto crownicles.blogspot.it)
Elisa Lepone