Cultura e Spettacolo
Here and Now, torna l'hard'n'heavy commerciale dei Nickelback
ROMA, 23 NOVEMBRE 2011 - Here and Now è il settimo album dei canadesi Nickelback e sancisce il loro ritorno in patria dopo essere stati incoronati come il gruppo più venduto negli Stati Uniti (il loro record di vendite nella categoria gruppi stranieri è secondo solo a quello dei Beatles). Pesanti come al solito, il nuovo disco del gruppo dei fratelli Kroeger è un concentrato di energia rock al servizio del mercato discografico.[MORE]
Il modus operandi della band rimane il solito: miscelare la rabbia del grunge con le sonorità dell’heavy metal mentre si cerca di conquistare il mercato sfornando hit di successo. La stessa manovra che non riuscì ai Metallica nei primi anni ’90 è ripetuta in modo identico dai Nickelback senza l’ostacolo delle critiche da parte dei puristi dell’heavy metal.
Rock, grunge o metal che sia, la musica dei Nickelback è musica Maschia con la M maiuscola; Dalla scrittura musicale al suono, passando per i testi su alcool e donne di facili costumi, tutto sembra strillare: siamo vendibili ma teniamo alto il nostro gretto materialismo maschile. Vediamo ora nel dettaglio come si presenta il disco e quali sono le principali differenze con il resto della loro produzione.
Chi ha già familiarità con il repertorio dei Nickelback troverà molte analogie fra questo disco e il loro album della consacrazione All the Right Reasons. Accantonate le chicche sonore dell’ultimo disco Dark Horse, più aperto alla ricerca e l’elaborazione del sound, tornano prepotentemente le massicce chitarre distorte e i riff mastodontici. Meglio lavorare con pochi suoni ma coltivarli alla perfezione, questa sembra la mentalità dominante in Here and Now e la qualità impressionante raggiunta mostra che questa strategia funziona.
La struttura del disco rimane quella classica dei Nickelback: si alternano momenti di pura aggressività sonora (This Means War, Bottoms Up, Midnight Queen, Gotta Get Me Some, Kiss It Goodbye, Everything I Wanna Do) a canzoni più moderate che manderanno in visibilio anche gli animi più sensibili (When We Stand Together, Lullaby, Trying Not To Love You, Holding On To Heaven, Don’t Ever Let It End). Sia ben chiaro, anche se il contrasto fra le due anime del disco è piuttosto evidente, Here and Now rimane un disco coerente, le canzoni più orientate all’hard’n’heavy contengono spunti melodici molto orecchiabili mentre quelle più delicate mantengono una grinta fuori dal comune e non possono essere semplicemente liquidate come ballad. La differenza la fanno il sound e la scrittura: più orientata verso i ritmi pesanti nel primo caso mentre nel secondo caso maggior cura è riservata alla drammaticità e all’espressività.
In conclusione Here and Now è un disco da apprezzare, in esso il fan dell’heavy senza pregiudizi può trovare un esempio di come si possa evolvere il genere nel XXI secolo mentre l’ascoltatore passivo può godersi l’ascolto di un gruppo hard rock decente senza dover andare a pescare fra i CD del millennio scorso.
Se invece la musica pesante e aggressiva non è nelle vostre corde oppure vi sentite offesi dai testi poco politicamente corretti, questo disco probabilmente non fa per voi
Andrea Portieri