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Heart of the Sea, Moby Dick al cuore dell'avventura

HEART OF THE SEA - LE ORIGINI DI MOBY DICK, la recensione. Ron Howard fa puro cinema d'evasione con una storia ottocentesca aggiornata secondo le tendenze moderne di Hollywood: disaster movie e prequel.

Ron Howard, il Ricky di Happy Days, torna dietro la macchina da presa nel formato preferito: quello delle storie gustose e senza pretese, del cinema cinema, delle scalate al box office. È tutto un (ri)pensare agli happy days: della letteratura, andando a ripescare il classicone di Moby Dick, ma dal magnifico libro di Nathaniel Phillbrick, in cui l’avventura della balena bianca è rievocata attraverso storia vera a cui s’ispirò Melville, piuttosto che da Melville stesso; di Hollywood, riavvolgendo quel cinema d’altissimo artigianato e disinibite emozioni a buon mercato che ha fatto la storia dell’industria filmica. Sarà l’acqua calda, o la minestra riscaldata, ma chissà perché tanti altri registi ne hanno perso la formula. [MORE]

Il vecchio e il nuovo nella trama: il lignaggio di Pollard (Benjamin Walker), sbarbato rampollo appena fatto capitano sulla baleniera Essex, anno 1820, con la benedizione dell’upper class di Nantucket; il nuovo che non avanza, ossia l’esperto ufficiale Chase (Chris Hemsworth), lupacchiotto di mare con la iattura dell’origine campagnola. Insieme, con un equipaggio di avanzi di galera, marinai navigati e debuttanti con la tremarella, salpano a caccia di balene per approvvigionarsi di barili d’olio, ma incrociano la spuma del capodoglio sbagliato. Anni dopo, la storia è raccontata dall'ultimo sopravvissuto, non senza remore ad uno scrittore rampante, a caccia del romanzo della vita: Herman Melville.

BEAUTIFUL DISASTER - Il vecchio e il nuovo nel cinema di Ron Howard: le acque sono più o meno già solcate, visto che di viaggi maledetti se ne sono visti a iosa dalle parti di Hollywood, ma c’è la freschezza della tendenza assai in voga negli anni duemila al reboot\prequel, con cui si voga in rotta contraria alla banale trasposizione; la storia è così datata da aver originato un romanzo dell’Ottocento, ma il cinema contemporaneo ne fa pretesto per un disaster movie prima e per un survivor movie poi; la fotografia ricorda una cartolina d’epoca, con leggero virato seppia (in tema di mare), ma c’è tutto il team del digitale al timone dell’effettistica. Se il racconto, infine, è orchestrato più o meno canonicamente secondo la mappa premessa-rottura-sviluppo-ricomposizione, le inquadrature non disdegnano la deriva selvaggia, tra immersioni, sballottamenti a pelo d’acqua e primissimi piani tempestuosi (in un film in cui, peraltro, i campi lunghi o dall’alto sono d’ampio respiro).

LUNGHEZZE D'ONDA - Unico rischio: galleggiare in superficie, facendo cinema onesto, solido e datato. La scelta, però, è coerente: consegnarsi al cinema d’evasione ed al più abbordare alla lontana un paio di temi scottanti (la denuncia ad un capitalismo precoce e spietato, la critica ecologista al cieco sfruttamento delle risorse). Anche la caratterizzazione dei personaggi, di conseguenza, resta blanda, nemmeno supportata dalla ciurma adeguata: con Chris Hemwsorth ci si ferma a muscoli ed etica d’acciaio, con Benjamin Walker alle borchie luccicanti della divisa. Lamentarsi sarebbe comunque ingeneroso: tutto sta a sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda del film e scommettiamo che nessuno scenderà dalla nave.


 

DATA USCITA: 03 dicembre 2015
GENERE: Drammatico, Azione
REGIA: Ron Howard
ATTORI: Chris Hemsworth, Brendan Gleeson, Cillian Murphy, Michelle Fairley, Ben Whishaw, Charlotte Riley, Tom Holland, Benjamin Walker
SCENEGGIATURA: Charles Leavitt
FOTOGRAFIA: Anthony Dod Mantle
MUSICHE: Roque Baños
PRODUZIONE: Cott Productions, Enelmar Productions, A.I.E., Imagine Entertainment
DISTRIBUZIONE: Warner Bros.
PAESE: USA
DURATA: 121 Min



Antonio Maiorino