Estero
Guerra. Umanitaria a Gaza: Israele interviene per evacuare neonati dagli ospedali assediati
Negli ospedali di Gaza City, travolti da una grave crisi a causa dei combattimenti tra l'esercito israeliano e i miliziani di Hamas, si registrano condizioni disperate. L'ospedale Al Shifa, la maggiore struttura sanitaria della Striscia, è ormai al collasso: mancano elettricità, acqua, internet e forniture mediche essenziali. Il direttore Muhammad Abu Salmiya riferisce di pazienti, inclusi neonati nelle incubatrici, che perdono la vita ogni minuto.
In risposta a questa emergenza, Israele ha annunciato piani per facilitare l'evacuazione dei neonati dall'ospedale Al Shifa. Il portavoce militare Daniel Hagari ha dichiarato che il personale ha richiesto aiuto e che presto verrà fornita assistenza per trasferire i bambini in ospedali più sicuri.
Questo scenario si inserisce nel contesto più ampio del conflitto in corso. Israele sostiene che Hamas abbia trasformato gli ospedali in basi militari, rendendoli obiettivi nel conflitto. Di conseguenza, diverse strutture, come gli ospedali Rantisi e Nasser, sono stati evacuati. Israele nega di aver attaccato Al Shifa, affermando che le sue operazioni sono concentrate nel neutralizzare le infrastrutture di Hamas e liberare i tunnel sotterranei usati dai miliziani.
La situazione nei sanitari di Gaza ha attirato l'attenzione e le critiche internazionali. Organizzazioni come Medici Senza Frontiere e l'ONU hanno espresso forte preoccupazione per gli attacchi contro le strutture sanitarie, considerandoli potenziali crimini di guerra. Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, tuttavia, ribadisce la determinazione di Israele a proteggersi e a continuare le operazioni militari fino all'eliminazione della minaccia di Hamas.
Il conflitto si estende anche oltre i confini di Gaza. Israele ha avvertito Hezbollah e la Siria di non intensificare ulteriormente le tensioni. In risposta a razzi lanciati dalla Siria, Israele ha colpito obiettivi siriani, mentre aumentano le tensioni al confine con il Libano.
In conclusione, la situazione a Gaza rimane tesa, con gravi implicazioni umanitarie, soprattutto per i più vulnerabili, come i neonati negli ospedali colpiti dalla crisi. (Ansa)