Estero

Guerra. Situazione critica a Gaza: Israele intensifica i raid, mancanza di acqua potabile e sfide umanitarie

Israele intensifica i raid su Gaza, oltre 50 morti nella notte | La tendopoli dove manca ogni cosa | Meloni: "Siamo tutti bersaglio di Hamas" Bombardata una moschea a Jenin. Summit del Cairo, niente accordo: salta la dichiarazione finale. 007 francesi: razzo palestinese la causa della strage all'ospedale

Un miliziano di Hamas è stato arrestato ieri in territorio israeliano

Le forze di Difesa israeliane (Idf) stanno ancora trovando membri di Hamas sul territorio israeliano dopo l'attacco sferrato lo scorso 7 ottobre. Ieri, un membro del cosiddetto commando Nukhbar di Hamas è stato catturato dalle forze israeliane mentre tentava di tornare nella Striscia di Gaza. È stato descritto come “esausto” dopo aver trascorso più di due settimane in Israele. Nel frattempo, riporta Times of Israel, si prevede che l’esercito intensificherà ulteriormente gli attacchi nella Striscia di Gaza per garantire un ingresso più sicuro alle forze durante l’imminente offensiva di terra. Gli attacchi degli ultimi giorni hanno preso di mira in particolare i grattacieli, presumibilmente utilizzati da Hamas come postazioni per i cecchini.

Allarme dell'Onu per mancanza di acqua potabile e situazione sanitaria nella Striscia

L'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite (Ocha) ha affermato che i casi di varicella, scabbia e diarrea sono in aumento nella Striscia di Gaza a causa della mancanza di acqua pulita. Secondo l'Ocha, i palestinesi che trovano rifugio nelle scuole e nelle tendopoli gestite dalle Nazioni Unite sono a corto di cibo e bevono acqua sporca. Un blackout elettrico ha paralizzato i sistemi idrici e igienico-sanitari. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che almeno 130 bambini prematuri corrono un “grave rischio” a causa della carenza di carburante per i generatori. Sette ospedali nel nord di Gaza sono stati costretti a chiudere a causa dei danni causati dai bombardamenti, dalla mancanza di energia elettrica e rifornimenti o dagli ordini di evacuazione israeliani. La carenza di forniture critiche, compresi i ventilatori, sta costringendo i medici a razionare le cure, ha affermato il dottor Mohammed Qandeel, che lavora nell’ospedale Nasser di Khan Younis. Decine di pazienti continuano ad arrivare e vengono curati in corridoi affollati e bui, mentre gli ospedali preservano l’elettricità per le unità di terapia intensiva e le incubatrici per i neonati. "È straziante", ha detto Qandeel all'Associated Press. "Ogni giorno, se riceviamo 10 pazienti gravemente feriti, dobbiamo gestire forse tre o cinque letti di terapia intensiva disponibili."

Forze di difesa israeliane: abbattuto un drone proveniente dal Libano

Le forze di Difesa israeliane (Idf) hanno affermato che un drone in avvicinamento allo spazio aereo israeliano dal Libano è stato intercettato dal sistema di difesa aerea Iron Dome. Secondo le forze israeliane, riporta Times of Israel, Hezbollah ha anche lanciato un altro attacco missilistico anticarro contro apparecchiature di sorveglianza dell'Idf in una postazione militare vicino alle comunità settentrionali di Manara e Margaliot. L'esercito israeliano ha dichiarato che sta rispondendo con bombardamenti di artiglieria. Le forze di difesa israeliane hanno anche affermato di aver effettuato un attacco con droni contro un'altra cellula nel sud del Libano. L'attacco riguarda la terza cellula che l'Idf ha colpito oggi nel sud del Libano, tra ripetuti attacchi missilistici da parte di Hezbollah.

Mezzaluna palestinese: il carburante sia tra gli aiuti umanitari

L'organizzazione umanitaria Mezzaluna rossa palestinese (Prcs) chiede che il carburante sia incluso negli aiuti umanitari che possono entrare a Gaza se si vuole che gli ospedali continuino a funzionare. Lo riporta la Bbc. "Questi aiuti umanitari non contengono carburante, che è vitale per il funzionamento degli ospedali" ha riferito la Prcs sostenendo che le strutture "chiuderanno se finiamo il carburante". La situazione è "straziante". La consegna di aiuti ieri - i primi a entrare a Gaza dal 7 ottobre - comprendeva medicinali, cibo, acqua e bare, ma Israele si rifiuta di far transitare del carburante attraverso il confine per paura che possa finire nella mani di Hamas.

Israele: gli ostaggi sono 212

Continuano gli aggiornamenti dell'esercito israeliano sugli ostaggi catturati da Hamas e detenuti a Gaza: l'ultimo dato parla di 212 persone nelle mani dell'organizzazione fondamentalista palestinese (ieri Israele aveva detto di ritenere che fossero 210 le persone trattenute).

Israele, identificati 1075 corpi di israeliani uccisi da Hamas

La polizia israeliana ha annunciato di aver identificato fino ad ora i corpi di 1075 israeliani nell'attacco di Hamas ai kibbutz del sud. Di questi, 769 sono civili e 307 soldati. Secondo la stessa fonte ci sono i corpi di altri 200 israeliani civili le cui identità non sono ancora state confermate.

Gb, ambasciatore palestinese contro “chi intimidisce la comunità ebraica”

L'ambasciatore palestinese nel Regno Unito ha criticato quanti partecipano alle manifestazioni filo-palestinesi per intimidire la comunità ebraica, dicendo che dovrebbero stare zitti. A Sky News, Husam Zomlot ha risposto a una domanda sulle persone che partecipano ai raduni portando bandiere di Hamas o glorificando gli attacchi del 7 ottobre. "Questo è ripugnante, inaccettabile. Queste persone dirottano la nostra causa per la loro logica contorta", ha detto, "Il popolo ebraico non ha nulla a che fare con questo. Non si tratta di un conflitto religioso. Molti di coloro che ieri hanno manifestato per la Palestina erano ebrei. Molte di queste voci forti sono quelle del popolo ebraico che ci difende"."Quanti hanno l'odio nel cuore per gli ebrei avrebbero l'odio nel cuore per i musulmani e i cristiani, noi non abbiamo nulla a che fare con loro e dovrebbero stare zitti", ha concluso.

Governo Hamas: 80 persone uccise nella notte da raid Israele

Secondo il governo di Hamas, al potere nella Striscia di Gaza, almeno 80 persone sono state uccise nella notte dai bombardamenti israeliani. Secondo i giornalisti della France Presse, i bombardamenti hanno preso di mira la città di Rafah nel sud, vicino al confine con l'Egitto, e nuvole di fumo si sono alzate sopra Gaza City nel nord.

Chiese Gerusalemme, condanniamo attacchi e restiamo a Gaza

I Patriarchi e Cap idelle Chiese di Gerusalemme esprimono la loro "forte condanna" per "gli attacchi aerei israeliani" alla chiesa di San Porfirio a Gaza e sottolineano che non lasceranno la Striscia. "Nonostante la devastazione causata alle nostre e ad altre istituzioni sociali, religiose e umanitarie, restiamo comunque pienamente impegnati ad adempiere al nostro sacro e morale dovere di offrire assistenza, sostegno e rifugio a quei civili che vengono da noi in un bisogno così disperato. Anche di fronte alle incessanti richieste militari di evacuare le nostre istituzioni di beneficenza e i nostri luoghi di culto, non abbandoneremo questa missione cristiana, perché non c'è letteralmente nessun altro posto sicuro al quale questi innocenti possano rivolgersi".

Ripreso il lancio di razzi da Gaza verso il sud di Israele

E' ripreso il lancio di razzi da Gaza verso il sud di Israele, in particolare nelle comunità israeliane a ridosso della Striscia come il kibbutz di Nahal Oz. In precedenza una salva di razzi aveva interessato la città costiera di Ashkelon.

Abusi Hamas, Israele raccoglie prove per Corte penale Aia

Israele ha cominciato a raccogliere le testimonianze degli uomini di Zaka, che due settimane fa hanno partecipato all'identificazione delle vittime del massacro di Hamas nei kibbutz circostanti Gaza. Le loro testimonianze verranno utilizzate come prova di crimini di guerra, crimini contro l'umanita' e genocidio nei procedimenti contro Hamas alla Corte penale internazionale dell'Aia. Zaka e' un'organizzazione di volontari che collabora nell'identificazione delle vittime di terrorismo per garantire la sepoltura secondo i dettami religiosi ebraici; e i suoi volontari sono stati in prima linea nelle giornate convulse successive al massacro.

Esercito Israele, sotto moschea di Jenin “cellula terroristica Hamas-Jihad”

Israele ha eliminato oggi una ''cellula terroristica di Hamas e della Jihad islamica'' che stava preparando un attentato da tenersi nell'immediato in territorio israeliano, e che operava ''da un ambiente sotterraneo ricavato sotto alla moschea al-Ansar di Jenin''. Lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. ''Questa - ha aggiunto - è appunto una caratteristica di Hamas, che si nasconde in zone civili, presso moschee, scuole ed ospedali, che si fa scudo della popolazione civile e che non esita nemmeno a profanare luoghi di culto islamici''.

Medioriente: Gb, effettuati arresti in base a legge su anti-terrorismo

Nelle ultime due settimane nel Regno Unito sono stati effettuati arresti in base alla legislazione antiterrorismo. Lo ha detto a Sky News il ministro dell'Immigrazione britannico, Robert Jenrick. "Inneggiare alla jihad per le strade di Londra è assolutamente riprovevole e non vorrei mai vedere scene del genere. Si incita alla violenza terroristica e questo deve essere contrastato con tutta la forza della legge", ha spiegato Jenrick. "Vogliamo fare tutto il possibile per proteggere gli ebrei britannici. È anche una questione di valori. Dovrebbe esserci un consenso in questo paese sul fatto che inneggiare a cose come la jihad è completamente riprovevole e sbagliato", ha aggiunto il ministro britannico.

Su aiuti Gaza “Triangolo strategico” Biden-Sisi-Netanyahu

Sulle modalita' dell'ingresso di aiuti umanitari per la striscia di Gaza si è creato ''un triangolo strategico'' fra i presidenti americano ed egiziano, Joe Biden e Abdel Fatah al Sisi, ed il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari rispondendo alla domanda di un giornalista che chiedeva se i camion di aiuti passati ieri dal valico di Rafah fossero stati ispezionati. Hagari ha replicato che sono stati ''ispezionati da egiziani ed americani'' e poi sono stati seguiti all'interno della Striscia ''per accertarsi che raggiungessero l'Unrwa'', l'agenzia dell'Onu per i rifugiati.