Guerra in Ucraina, gelo tra Mosca e Kiev: Trump paragona Putin e Zelensky a “olio e aceto”
Il ministro Lavrov accusa Kiev di respingere tutte le proposte, mentre il presidente americano evoca nuove sanzioni a Mosca. Rutte a sorpresa in Ucraina: “Servono garanzie di sicurezza solide”.
La guerra in Ucraina continua a muoversi tra diplomazia congelata e tensioni crescenti. Nelle ultime ore le dichiarazioni di Donald Trump, di ritorno dai vertici internazionali, hanno riacceso il dibattito: “Mettere allo stesso tavolo Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky è come mescolare olio e aceto”, ha affermato l’ex presidente Usa, sottolineando la sua riluttanza a essere presente a un eventuale vertice diretto tra i due leader.
Un’immagine forte, che riflette la distanza non solo politica, ma anche personale, tra Mosca e Kiev.
Lavrov: “Kiev ha detto no a tutto”
Secondo il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, Kiev avrebbe rifiutato ogni proposta avanzata dagli Stati Uniti, in particolare sulla rinuncia all’ingresso nella Nato e sul confronto riguardo alle questioni territoriali.
“Non è stato pianificato alcun incontro tra i presidenti russo e ucraino”, ha ribadito Lavrov, accusando Zelensky di bloccare il dialogo.
Dall’altra parte, il presidente ucraino replica accusando Mosca di inviare “segnali indecenti” con l’unico obiettivo di evitare un faccia a faccia.
Trump rilancia lo spettro delle sanzioni a Putin
Trump, che nei giorni scorsi aveva aperto alla possibilità di un vertice trilaterale, sembra ora prendere le distanze: “Vedremo se Putin e Zelensky lavoreranno insieme, io preferirei non esserci. Tra due settimane capiremo di chi è la colpa”, ha dichiarato, evocando anche la possibilità di nuove sanzioni contro la Russia.
Il tycoon americano, pur mantenendo la linea del dialogo, lascia intendere una crescente frustrazione di fronte allo stallo diplomatico.
Rutte a Kiev: “Garanzie di sicurezza per l’Ucraina”
La visita a sorpresa del segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha portato un nuovo messaggio di sostegno: “Sono necessarie robuste garanzie di sicurezza per l’Ucraina, simili a quelle dell’articolo 5 dell’Alleanza”.
Un obiettivo ribadito anche da Zelensky, secondo cui la sicurezza a lungo termine del Paese passa solo attraverso un impegno congiunto dei partner occidentali.
L’Europa e il sostegno economico a Kiev
Parallelamente alla crisi diplomatica, l’Unione Europea ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti da 4,05 miliardi di euro. Di questi, 3,05 miliardi proverranno dal dispositivo per l’Ucraina e 1 miliardo dall’assistenza macrofinanziaria straordinaria.
Un segnale politico e concreto in vista del Giorno dell’Indipendenza ucraino, il 24 agosto, che assume un valore simbolico nel contesto della guerra.
Nessuna concessione sui territori occupati
Sul nodo dei territori, la premier estone Kaja Kallas ha ribadito che Kiev non potrà mai accettare la cessione delle aree attualmente occupate dalla Russia: “È una trappola in cui Putin vuole farci cadere”.
Anche la Cina è tornata a far sentire la propria voce. Pechino, tramite la portavoce Mao Ning, ha ribadito la disponibilità a svolgere un “ruolo costruttivo”, pur mantenendo la tradizionale posizione di equilibrio.
Trump: “Non sono contento della guerra in Ucraina”
In chiusura, Trump ha espresso chiaramente il suo disappunto: “Non sono contento di nulla riguardo a questa guerra. Vedremo cosa succede. Penso che nelle prossime due settimane capiremo”.
Un segnale che riflette la crescente difficoltà della diplomazia internazionale nel trovare un varco verso la pace, mentre sul campo la guerra sembra ancora lontana dal suo epilogo.
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