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GrooveOn incontra le Etichette: intervista a Dischi Bervisti
MILANO, 24 MARZO 2015 - Questo mese GrooveOn ha incontrato Dischi Bervisti, un'etichetta/ufficio stampa in vita dal 2012 e portata avanti da Nicola Manzan (Bologna Violenta) e Nunzia Tamburrano. Risponde alle nostre domande Nicola Manzan.
Quando è nata Dischi Bervisti?
Dischi Bervisti è nata nel 2012, quando stavo per pubblicare il terzo album di Bologna Violenta. Audioglobe (il distributore) ci dava la possibilità di portare nei negozi i cd ed i vinili, senza per forza doverci appoggiare a case discografiche esterne. Allo stesso tempo io e Nunzia avevamo intenzione di curare personalmente la promozione del disco, quindi ci siamo “inventati” questa etichetta che, in pratica, doveva essere una specie di “casa madre” per le uscite di BV.
Cosa spinge una persona a investire dei soldi per produrre una band o un artista?
Nel mio caso, essendo un musicista, penso che sia importante supportare dei gruppi o degli artisti che mi piacciono particolarmente. Siamo in un periodo in cui si è tornati all’autoproduzione più spinta, quindi l’idea è quella di aiutarsi il più possibile per cercare di far uscire la musica che ci piace. Gli investimenti da un punto di vista economico, sono in questo modo più gestibili e l’unico impegno è quello di cercare di far conoscere i dischi in questione, anche perché in genere non facciamo mai tirature sopra le 1000 copie (anche se mi verrebbe da dire che la media è sulle 500). [MORE]
Cos’è il mercato discografico indipendente?
Il mercato discogradico indipendente è un mondo di piccole entità che cercano di far conoscere le proprie uscite. Ci sono etichette valide ed altre meno, cosa che vale anche per i dischi. Se un disco non piace, può anche essere promosso tantissimo, ma non piacerà comunque. Allo stesso modo, ci sono etichette che lavorano bene ed onestamente con i propri artisti, credendo fino in fondo ai progetti, mentre ce ne sono alcune che sembrano competamente fuori dal mondo e che quindi faticano molto per far conoscere ciò che fanno.
Cosa ne pensi del ritorno del vinile?
Personalmente ho sempre preferito il vinile rispetto a qualsiasi altro supporto. Anche quando negli anni 90 c’erano quasi tutte le uscite su CD, continuavo a comprare le versioni in vinile perché ho sempre avuto l’impressione che, nonostante tutto, sia un supporto molto più affidabile di altri. Ricordo che già nel 2000 avrei voluto far uscire il disco della mia band (i Full Effect) in free download e vinile, ma nel primo caso non era così semplice far scaricare alla gente il disco, mentre per la versione fisica i costi sarebbero stati troppo alti rispetto al Cd. Quindi, in definitiva, sono contento di questo ritorno, anche se sa molto di “moda” con tutti le problematiche che ne conseguono. A me piacciono le copertine grandi e non mi piacciono molto i classici Cd con le confezioni di plastica, quindi cerco, quando possibile di far uscire le versioni in vinile degli album che pubblichiamo come Dischi Bervisti.
Quanto contano le mode per un’etichetta indipendente?
Ci sono etichette che sono basate sulle mode, ma questo non significa che funzionino. Dietro ad un’etichetta ci devono essere persone che conoscono il mercato discografico, che sanno come e dove piazzare i pezzi giusti e via dicendo. Altrimenti uno può avere in mano il disco più bello della storia, ma nessuno, o pochi, riusciranno a sentirlo. La moda conta, ma dovrebbero essere i discografici stessi a crearla, da un certo punto di vista. Sembra un discorso da major, me ne rendo conto, ma penso sia la parola “moda” che rovina qualsiasi discorso.
Cos'è il Bervismo?
Il Bervismo è una parola inventata che dovrebbe avere un significato simile al concetto di “trionfo della ragione”. In pratica è la ricerca di un pensiero comune libero da condizionamenti politici o religiosi, mettendo in primo piano l’essere umano in quanto tale e in quanto appartenente ad un pianeta che lo ospita.
Che rapporto hai con le altre etichette indipendenti? Collaborazioni e Coproduzioni.
Abbiamo fatto parecchi dischi con Overdrive Records e Dreamingorilla records, oltre a Sangue Dischi, Xnot You Xme ed Escape From Today (per citarne alcune). In genere si tratta di coproduzioni di dischi di vario tipo. Ho l’impressione che si sia formata una specie di “scena” di etichette con gusti ed intenti comuni, fatta di gente onesta e senza troppe menate in testa. A volte è difficile coordinarsi tra molte persone, ma spesso se c’è un capo-cordata (che può essere anche la band stessa), si riescono ad ottenere ottimi risultati mettendo insieme tutte le forze.
Quali sono le difficoltà che un’etichetta indipendente può incontrare?
Ci sono delle difficoltà pratiche, nel senso che spesso dietro ad un’uscita c’è molto più lavoro di quanto si possa immaginare. Da un punto di vista pratico, per quel che mi riguarda i problemi sono principalmente economici, perché si vendono pochi dischi in generale, quind si fanno minimi investimenti su tirature piccole e si spera di tornare indietro delle spesse nel minor tempo possibile. Purtroppo questo non accade sempre. C’è anche da dire che a livello promozionale non è sempre semplice perché se da un lato ci sono persone che lavorano in maniera molto professionale, dall’altro ci sono molte che sono improvvisate (e questo un po’ in tutti gli ambiti, dalle band fino ai giornalisti), quindi non sempre si riesce a fare un lavoro lineare e senza troppi intoppi.
Soddisfazioni e Sogni di Dischi Bervisti.
La soddisfazione più grande è rendersi conto che, tra una cosa e l’altra abbiamo già fatto uscire una ventina di dischi, il che mi fa un certo effetto, se penso che fino a 3 anni fa non avrei mai pensato di avere un’etichetta discografica (seppur piccolissima). La cosa più bella che ci possa capitare è vedere che i nostri gruppi hanno un seguito, che sono in tour e che sono felici di quello che stanno facendo.
Fai un saluto ai lettori di InfoOggi GrooveOn e suggerite 5 nuovi dischi indipendenti da ascoltare.
Grazie a tutti per il tempo dedicato a leggere queste righe! Supportate il mercato indipendente e, se possibile, comprate i dischi e andate ai concerti!
Cinque dischi consigliatissimi (e mi faccio anche un po’ di pubblicità, se non ti dispiace):
- Mondo Naif - Turbolento
- Captain Mantell - Bliss
- Amaury Cambuzat - Plays Ulan Bator
- Storm{O} - Bruceremo in un attimo e il cerchio sarà chiuso
- ?Alos - Matrice
(Foto da Facebook)
Salvatore (Saso) Signoretti
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