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Gronda di Genova: ok dalla Camera, via libera alla nuova autostrada
ROMA, 10 OTTOBRE – La Camera dei Deputati ha approvato la mozione proposta dalla maggioranza (LeU, PD, IV e M5S) sulla realizzazione della “gronda di Genova”: 271 i voti favorevoli, 224 quelli contrari e sei gli astenuti rispetto ad un documento che impegna il governo ad avviare i lavori per la realizzazione dell’opera secondo soluzioni condivise, mantenendo aperto un confronto con tutti i soggetti interessati e le forze politiche. Le linee guida della mozione rispondono ad obiettivi legati alla sicurezza dell’infrastruttura, al miglioramento complessivo della viabilità ligure ed alla funzionalità dell’opera rispetto alle esigenze di rilancio del sistema produttivo e portuale del territorio, secondo modalità ecocompatibili.
Il progetto della bretella autostradale, destinata a raddoppiare la viabilità percorribile nel ponente genovese, ha lo scopo – perseguito da anni ma mai realizzato – di separare il traffico cittadino da quello di semplice attraversamento e dai flussi da/per il porto, così da alleggerire il tratto genovese della A10 e trasferire la circolazione dei mezzi pesanti sulla nuova infrastruttura, andando a realizzare una sensibile riduzione del traffico, dell’inquinamento e dei tempi di percorrenza nel nodo circostante il capoluogo ligure.
Nei prossimi mesi, dunque, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, costituirà un gruppo di lavoro con gli enti locali nell’obiettivo di verificare i possibili miglioramenti delle infrastrutture collegate, così da arrivare in tempi ragionevoli alla realizzazione di tutte le opere utili ma anche compatibili con le aspettative del territorio. Il sottosegretario Salvatore Margiotta sottolinea inoltre la compattezza del governo nella volontà di avviare i lavori di un’opera ritenuta fondamentale per il rilancio della città di Genova e dell’intero Paese.
Critiche invece le opposizioni, in particolare il Carroccio, la cui mozione alternativa è stata contestualmente respinta dalla maggioranza in Aula: il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, assieme all’on. Edoardo Rixi (ex sottosegretario del MIT), ha contestato in particolare la scelta di PD e M5S di utilizzare una mozione parlamentare per prendere posizione sul tema, piuttosto che tradurre direttamente le intenzioni in un provvedimento concreto. La mozione è in effetti strumento di mero indirizzo politico, attraverso il quale una Camera puà fornire all’esecutivo un orientamento specifico sul comportamento da tenere o sulle misure da prendere per affrontare una determinata questione; si tratta dunque di un atto politicamente rilevante, ma che non comporta vincoli giuridici per il governo, che potrà assumersi la responsabilità di divergere dall’indirizzo indicato dal Parlamento. Nella fattispecie, secondo i due esponenti leghisti, la decisione della maggioranza tradirebbe la volontà di prendere tempo sulla questione, “rimandando sine die la realizzazione di un’opera infrastrutturale indispensabile per lo sviluppo del nord ovest e dell’intero Paese, per la quale è già stato effettuato il 98% degli espropri a fronte della costruzione di un’opera di pubblica utilità”. Scettico sull’operazione anche il governatore ligure Giovanni Toti, il quale ha fatto sapere che crederà alla realizzazione dell’opera esclusivamente nel momento in cui sarà aperto il cantiere: “Troppe parole in quel documento non mi convincono, si parla ancora di aprire tavoli, confronti, mediazioni. Sarebbe stato molto più semplice affermare direttamente che la gronda potrà essere realizzata secondo il progetto esecutivo già esistente e già approvato, sul tracciato già libero per il cantiere dall’inizio dell’anno grazie agli espropri già effettuati dalla Regione Liguria”. L’ex delfino forzista sospetta dunque che i Pentastellati non vogliano in realtà portare a termine il progetto e che non siano interessati a migliorare la viabilità locale neppure dopo il crollo del ponte Morandi.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: ilsecoloxix.it