Grillo: "Voglio uno Stato con le palle, eliminiamo i sindacati"
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BRINDISI, 18 GENNAIO, 2013 – Beppe Grillo ha aperto la campagna elettorale in Puglia, nella città di Brindisi, a piazza Mercato, introducendo il comizio con l’esclamazione: “Potevo starmene a casa mia ma non me la sentivo di fare il pensionato a 65 anni mentre il mondo va allo sfacelo. Non sono un leader, noi non siamo un partito con un leader e non sono candidato” e ha voluto specificare che, se otterrà i voti, in Parlamento potranno sedere molte donne, che “non saranno donne siliconate ma donne che crescono i loro figli”.[MORE]
Grillo ha toccato molte tematiche, dall’Ilva di Taranto alla protezione del mercato interno, dalla politica da adottare in Mali al redditometro, ricordando che il Movimento a 5 Stelle riveste un ruolo fondamentale, dal momento che: “qualsiasi governo durerà sette, otto mesi se non ci siamo noi. Se non andiamo noi al governo c’è il rischio che ci vadano gli estremisti di destra o di sinistra, noi andiamo con una penna a fare la nostra rivoluzione”.
Uno, in particolare, il punto affrontato durante il comizio che ha sollevato reazioni irritate. Grillo ha infatti affermato: "voglio uno Stato con le palle, eliminiamo i sindacati che sono una struttura vecchia come i partiti politici. Non c'è più bisogno dei sindacati. Le aziende devono essere di chi lavora".
Dura la replica da parte di Cgil, Cisl, Uil. Attraverso Twitter giunge il parere della Cgil che commenta così le parole del comico: “Dopo appoggio a Casa Pound, Grillo propone abolizione sindacato e cancellazione dei suoi 12 mln di iscritti. Obiettivo è sterminio di massa?”. Bonanni, segretario della Cisl, si chiede: “Non si capisce francamente, con tutto il rispetto, che tipo di paese e di società ha in testa Beppe Grillo. Visto che lui va reclamando più democrazia, vogliamo ricordargli che senza sindacati non c'è democrazia in un paese libero e civile”; ironico il segretario della Uil, Angeletti, che dice: “Siamo d'accordo con Grillo, trasferiamo la proprietà delle imprese ai lavoratori e il sindacato diventerà inutile”. (foto: AGI)
Cristina Rendina