Politica

Grillo promuove Di Pietro: «Persona onesta, spero diventi il prossimo Presidente della Repubblica»

 ROMA, 1 NOVEMBRE - Ha rifiutato la sua proposta di alleanza, ma questo non significa che Beppe Grillo non stimi Antonio Di Pietro. Per il leader del M5S, l’ex magistrato non sarà il candidato ideale per la Presidenza del Consiglio, ma sarebbe un ottimo Capo dello Stato perché «è un uomo onesto» e come tale sempre solo contro tutti.[MORE]

«È sempre stato un isolato» espone il genovese sul blog «mal sopportato dai pdmenoellini e odiato da tutti gli altri e ha confuso talvolta la politica con la realpolitik e cercato un compromesso impossibile con partiti corrotti e in via di estinzione. Si è fidato troppo di persone a lui vicine, di signor nessuno che ne hanno sfruttato la popolarità assecondando in modo acritico ogni sua richiesta. Ha allevato, forse consapevolmente, piranha e squali che pensava di tenere a bada e che ora mostrano le loro fauci». Brava persona, quindi, ma terribilmente ingenuo. Una colpa imperdonabile in politica.
Di Pietro ha delle responsabilità, alcune anche gravi: «Ha inserito nel suo partito persone impresentabili come De Gregorio e Scilipoti, ha evitato, per scelte forse tattiche, prese di posizioni nette su Tav e G8».

Tuttavia, Grillo ammette che «in questi lunghi anni di inciucio tra il Pdl e il Pdmenoelle, solo lui ha combattuto il berlusconismo. Senza di lui, in Parlamento si sarebbe spenta anche l'unica flebile luce rimasta accesa», combattendo la sua battaglia «con armi spuntate, con una truppa abborracciata tenuta insieme unicamente dalla sua testardaggine e caparbietà».

Dunque, per il politico genovese Di Pietro non avrà la capacità politica per essere un buon premier, ma possiede qualità forse più rare di questi tempi: il rigore morale e l’onestà. «Nel 2013 Napolitano decadrà. Per ora è l'unica buona notizia certa. Il mio auspicio è che il prossimo presidente della Repubblica sia Antonio Di Pietro, l'unico che ha tenuto la schiena dritta in un Parlamento di pigmei. Chapeau!»

foto: repubblica.it

Giovanni Gaeta