Politica
Grillo «Non possiamo più parlare. Schiavi del politically correct»
FIRENZE, 19 AGOSTO 2013-«Non possiamo più parlare. Il politically correct ha trasformato le nostre conversazioni in parole sintetiche. Di plastica. Le ha svirilizzate. Parlare come si pensa è diventato uno scandalo». È quanto si legge sul blog di Beppe Grillo. Nell’inequivocabile post “Gli Huodini della parola” l’ex comico aggiunge «La morte è un dolce trapasso. Berlusconi è uno statista, non un evasore fiscale. Non si diventa vecchi rincoglioniti, ma anziani saggi. I lavori umili e socialmente utili sono scomparsi. Lo spazzino è un operatore ecologico. Non ci sono più ciechi e sordi, ma non vedenti e deboli di udito».
Secondo il leader del M5S: «Questa piaga ipocrita, questa mascherata sta travolgendo tutto e tutti. Napolitano non è neppure nominabile in Parlamento. All'ingresso di Montecitorio la politically correct Boldrini metterà la targa 'Non bestemmiare e non nominare Napolitano invano'. E che dire - sottolinea - dei parlamentari condannati che si fanno chiamare 'onorevoli'? Forse dovremmo chiamarli 'onorevoli delinquenti'? E 'dell'agibilità politica' al posto della grazia? Chi dovesse esclamare, magari a pieno diritto, 'Paese di m…' sarebbe sanzionato, se se avesse detto 'Questo é il Paese che amo' sarebbe un perfetto candidato per la presidenza del Consiglio».
Grillo rincara la dose: «Mentre parli devi continuamente e seriamente valutare se ogni parola che stai per pronunciare può urtare la sensibilità di qualcuno: un gruppo religioso, un'istituzione, una comunità, un'inclinazione sessuale, un'infermità, un popolo. Per non avere problemi devi limitarti ai saluti 'Buongiorno e non mi faccia dire altrò. Ti trasformano in un Houdini della parola, in un contorsionista del significato. Non sai più come chiamare le cose, le persone».[MORE]
Davide Scaglione