Politica
Grillo contro il Porcellinum: «La legge elettorale è un colpo di stato»
ROMA, 9 NOVEMBRE - Quando si utilizza l’espressione “colpo di stato” bisogna essere cauti, vista la gravità dell’affermazione che mette in dubbio la legittimità del processo democratico. Beppe Grillo, invece, riesce a scherzarci sopra, anche se le sue parole sono taglienti come lame ed esplosive come la dinamite quando si è trattato di commentare il Porcellinum, ossia il sistema elettorale che nascerebbe dall’emendamento alla legge che prevede il premio di maggioranza al partito che supera il 42,5%.[MORE]
«Di fronte al colpo di Stato del cambiamento della legge elettorale in corsa e al tetto del 42,5% per il premio di maggioranza per impedire a tavolino la possibile vittoria del M5S e replicare il Monti bis, la UE tace. Chissà forse ci farà una multa per divieto di sosta a Montecitorio» ha dichiarato Grillo sulle pagine del suo blog. Mancava solo l’attacco all’Ue e d’altronde il post si intitola C’è del Marcio a Bruxelles.
Nel post il comico, oltre ad aver ironizzato su possibili sanzioni da parte dell’Ue, cita ancora l’Unione Europea, definendola un vincolo che viene considerato solo quando conviene farlo: «I partiti italiani usano la UE come un alibi, alla bisogna, quando serve, come per la Tav in Val di Susa, che in realtà non vuole più nessuno in Europa, oppure la ignorano completamente, come avviene per il falso in bilancio, la legge anti corruzione (che ci viene chiesta dal 1999), il conflitto di interessi, l'elezione di condannati in Parlamento».
Tuttavia, Grillo torna a fare il politico serio, quando cita appropriatamente La Commissione Europea per la Democrazia attraverso il Diritto, la quale nel 2003 ha sancito che «gli elementi fondamentali del diritto elettorale, e in particolare del sistema elettorale, la composizione delle commissioni elettorali e la suddivisione delle circoscrizioni non devono poter essere modificati nell'anno che precede l'elezione, o dovrebbero essere legittimati a livello costituzionale o ad un livello superiore a quello della legge ordinaria».
Ricordiamo, che con la legge elettorale precedente, il cosiddetto Porcellum, il premio di maggioranza andava alla coalizione che otteneva più voti, senza vincoli percentuali.
foto: blog.ilgiornale.it
Giovanni Gaeta