Processo No Tav, Beppe Grillo: «Il sistema giustizia non funziona più»
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TORINO, 3 MAGGIO 2012 - Beppe Grillo imputato ad uno dei primi processi contro i reati commessi dai No Tav in questi due anni. Il comico deve rispondere, insieme agli altri attivisti, per la violazione dei sigilli.
L’accusa nei confronti di Grillo è quella di aver partecipato a una protesta in Val di Susa, nei boschi della Val Clarea e di aver tolto i sigilli che i carabinieri avevano messo alla baita-presidio dei No Tav. Il comico si è difeso: «Sapevo che la baita era sotto sequestro, ma quando sono arrivato i sigilli non c’erano, li aveva portati via il vento. Sto indagando anche su lui, non può lasciarmi qui solo».
«Il sistema giustizia non funziona più - ha aggiunto - per la rottura di un sigillo tengono le persone inermi in carcere. Una debolezza della giustizia per un buco da 22 miliardi che non faranno mai, la Tav. Applicano la legge ai massimi livelli con gli inermi, ma i No Tav sono tutte persone perbene e difendono una baitina che non fa male a nessuno. Questo è la riprova che il sistema sta crollando».[MORE]
Fuori da palazzo di giustizia, in corso Vittorio Emanuele, si è formato un presidio dalle 8 del mattino. «Siamo No Tav fermarci è impossibile», lo strisicone esibito.
Tra gli imputati, insieme a Grillo anche il leader dei No Tav Alberto Perino che ha commentato così: «È un processo politico e ideologico, qualsiasi cosa facciano i No Tav, per loro si applica il massimo della pena».
Alla fine l'udienza è stata rimandata al 18 luglio perché il giudice ha accolto la richiesta di rinvio di uno degli imputati, Marco Re, ricoverato in ospedale e per questo non presente.
Marika Di Cristina