Politica
Grillo e il mercato delle vacche: «Pd adescatore, ma noi non siamo in vendita»
ROMA, 1 MARZO 2013 - L’ipotesi che ci sia un gruppo di parlamentari del M5S pronti a garantire la fiducia al neo eletto governo di Bersani ha fatto immediatamente scattare Beppe Grillo, che sul suo blog ha pesantemente apostrofato i vertici del Partito Democratico.
«Al Senato, oltre ai parlamentari che fanno riferimento a Mario Monti, c’è un gruppo di grillini pronti a sostenere il governo presieduto dal leader del Partito democratico. Li hanno contattati, ci hanno parlato a lungo, il lavoro di «scouting» è andato in porto e ora possono tirare un sospirone di sollievo» scrive il Corriere della Sera.
Sul blog del leader del M5S “lo scouting” di Pier Luigi Bersani e Vasco Errani viene etichettato come un “mercato delle vacche”: «Il Pdmenoelle ha già identificato a tavolino le persone del M5S per le varie cariche dando loro la giusta evidenza mediatica sui suoi giornali e sulle sue televisioni. È il solito modo puttanesco di fare politica. Per attuarlo però ci devono essere persone disposte a vendersi. E il M5S, i suoi eletti, i suoi attivisti, i suoi elettori non sono in vendita» si legge sul blog. «In altre parole i vertici del pdmenoelle si stanno comportando come dei volgari adescatori».[MORE]
Rimane immutata l’impostazione originale, nonostante gli appelli ad una linea politica che permetta almeno una collaborazione con il nuovo governo da parte di molti sostenitori del Movimento: «Il M5S voterà in aula ogni legge che risponda al suo programma, non farà alleanze» secondo l’impegno cardine del M5S: «I gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle non dovranno associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi».
Non mancano, infine, le stoccate contro i due uomini più in vista del Pd: Bersani, ovviamente, e Matteo Renzi: «Bersani é fuori dalla storia e non se ne rende conto. I giochini sono finiti e quando si aprirà la voragine del Monte dei Paschi di Siena forse del pdmenoelle non rimarrà neppure il ricordo. Renzi che come uniche credenziali ha quelle di aver fatto il politico di professione senza nessun risultato apprezzabile ora si candida a premier, ma non aveva perso le primarie?»
(Foto: leucaonline.it)
Giovanni Gaeta