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Greenpeace: parlano i genitori di Cristian "confidiamo nel buon senso di Putin"

MOSCA, 25 OTTOBRE 2013 - Sono ormai 37 giorni che i 30 attivisti di Greenpeace sono rinchiusi nel carcere di Murmansk (Russia), di pochi giorni invece la commutazione della pena da pirateria a vandalismo. Resta quindi alto il livello di tenzione e preoccupazione, proprio per questo si è tenuta oggi una conferenza stampa organizzata dai rappresentanti di Greenpeace e alla quale hanno partecipato i genitori dell'attivista italiano: Cristian D'Alessandro. [MORE]

Intervenendo alla conferenza Aristide D'Alessandro, padre di Cristian, ha subito chiesto di non eclissare questa situazione, ma di continuare a tenere "alta l'attenzione": «Leggendo l’articolo del codice penale ci sembra che l’accusa continui ad essere ampiamente sproporzionata. Eppure ci auguriamo che le autorità russe vogliano riconsiderare la decisione di negare la libertà su cauzione a Cristian e ai suoi compagni. In questo momento ci sembra importante tenere sempre alta l’attenzione sulla vicenda, dato che la situazione rimane grave».

La madre di Cristian, Raffaella Ruggiero, ha poi parlato delle precarie condizioni di salute del figlio: "Quello che ci preoccupa sono le condizioni in cui è detenuto nostro figlio, che ha già perso molti chili". Successivamente ha lanciato una appello diretto al Presidente russo Vladimir Putin, chiedendo umanità nei confronti degli attivisti: "Mi rivolgo a lui soprattutto in quanto padre e persona di buon senso, che possa trattare questi ragazzi appunto come un padre e compiendo un atto di clemenza".

Tutti in attesa del verdetto finale, appellando anche ad una ipotetica umanità di Putin. Nel frattempo giornalisti russi sperano anche che ai 30 attivisti venga concessa l'amnistia, sebbene tutti consapevoli di quanto continuino a sanguinare le ferite su questo campo di battaglia.

(immagine da ilfoglio.it)

Rossella Assanti