Greenpeace denuncia lo sfruttamento delle foreste del nord per la produzione di fazzoletti di carta
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ROMA, 11 OTTOBRE - Ampie aree della Grande Foresta del Nord in Svezia, Finlandia e Russia vengono distrutte per la produzione di fazzoletti di carta, tovaglioli monouso e carta igienica; questa è la denuncia all’interno del rapporto “Wiping out the boreal” (“Spazzare via il boreale”) presentato da Greenpeace International.[MORE]
L’ecosistema forestale boreale, ovvero la Grande Foresta del Nord, rappresenta circa un terzo delle foreste rimaste sulla Terra. E’ caratterizzata da vaste torbiere e dal permafrost che la rendono il deposito di carbonio più grande tra gli ecosistemi terrestri, ma solo il 3% della sua estensione è protetta.
La denuncia di Greenpeace è puntata soprattutto verso Essity, grande produttore di carta in Europa, che utilizza la cellulosa proveniente dalla suddetta Foresta per la creazione dei suoi prodotti. "E' sconvolgente pensare che alberi che hanno svettato per decenni, o addirittura per secoli, vengano abbattuti per produrre fazzoletti o asciugatutto che verranno utilizzati per qualche secondo e poi gettati via," dice Martina Borghi, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia introducendo i dati contenuti nel rapporto, "Non possiamo permettere che foreste ad Alto Valore di Conservazione, incluse le foreste vergini, vengano rase al suolo per produrre prodotti monouso.”
Tutto parte dalla divisione di Gruppo Sca: un’azienda (Sca) che opera nel settore forestale, ed Essity che si occupa della produzione “tessile” di carta igienica, fazzoletti di carta o tovaglioli acquistando cellulosa dalla prima azienda, derivante da zone che costituiscono l’habitat di specie minacciate (come la lince o il lupo grigio).
Il mercato del “tissue” è sempre più in espansione in Europa;basti pensare che solo in Italia nel 2016 il consumo di fazzoletti è aumentato di ben 9 chilogrammi annui. "Essity è tra i leader nella produzione di 'tissue' e deve assumere la leadership anche nella lotta per salvare la Grande Foresta del Nord," conclude Martina Borghi, "Chiediamo quindi alla società di eliminare dalla propria filiera i fornitori coinvolti nella distruzione di aree importanti della 'corona verde' del nostro Pianeta, assicurando in questo modo anche il rispetto dei diritti dei popoli indigeni.”
Fonte immagine: www.leganorder.org
Alessio De Angelis