Economia
Grecia: Yanis Varoufakis pronto a dimettersi con la vittoria del "sì"
ROMA, 02 LUGLIO 2015 - A tre giorni dal referendum (in programma domenica 5 luglio) che potrebbe cambiare il volto della Grecia, sale la tensione nel Paese: in vista della cruciale consultazione, in mattinata il quotidiano Kathimerini ha divulgato i dati di una presunta rilevazione della società Gpo, successivamente smentita dalla medesima, con la seguente indicazione del leggero vantaggio dei voti favorevoli (il 47% degli intervistati) all'accordo sulla base delle proposte dei creditori. E il caso dei sondaggi, e della relativa manipolazione, si tinge di giallo.[MORE]
In merito al referendum, il ministro delle Finanze ellenico Yanis Varoufakis, ha dichiarato nel corso di un’intervista a Bloomberg tv di essere pronto a dimettersi in caso di vittoria del "sì"; di contro, in caso di vittoria sul fronte opposto, il ministro ha annunciato la ripresa dei colloqui su un nuovo accordo - «credetemi, l’accordo ci sarà» - che, però, non può prescindere dalla rinegoziazione del debito: «Piuttosto mi taglio un braccio». Da Varoufakis, che ha aggiunto di voler «disperatamente restare nell'euro», dal momento che il referendum - ha spiegato - riguarda il modo in cui si «riesce a stare nell'euro», arriva inoltre la rassicurazione sulla riapertura delle banche per martedì prossimo.
Per Jeroen Dijsselbloem, il presidente dell'Eurogruppo, la vittoria dei “no” renderebbe «incredibilmente difficile» un nuovo salvataggio di Atene: è quanto ha dichiarato rivolgendosi al Parlamento olandese.
#MenumeEvropi - Per domani, in favore del “sì” al referendum del 5 luglio, i sostenitori del movimento Menome Evropi (Restiamo in Europa) hanno lanciato una nuova manifestazione: «Uniamo nuovamente la Grecia all'Europa», si legge sulla relativa pagina facebook.
Domenico Carelli
(Foto: infobalkans.com)