Grecia: sì Parlamento a piano Tsipras, ma Syriza si spacca. Ue, sì a prestito. Scontri in piazza
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Grecia: sì Parlamento a piano Tsipras, ma Syriza si spacca. Ue, sì a prestito. Scontri in piazza

giovedì 16 luglio, 2015

ATENE, 16 LUGLIO 2015 - Se la notte dell’Eurosummit di Bruxelles è stata la più difficile nella carriera politica di Alexis Tsipras, quella di ieri è stata la più dolorosa. Il Parlamento di Atene ha approvato con 229 favorevoli, 64 contrari e sei astenuti il primo pacchetto di riforme concordate da Tsipras a Bruxelles per sbloccare il piano di aiuti da 82-86 miliardi di euro e evitare la GrexitMa è stata una vittoria amara per il premier greco. Syriza si spacca, la piazza in rivolta: le ferite di ieri notte saranno difficili da rimarginare. E sono in molti a chiedersi quanto ancora Tsipras riuscirà a rimanere in sella, dal momento che ha perso la sua maggioranza politica. Ma il risultato è stato raggiunto: I 28 Paesi Ue hanno raggiunto un accordo di principio sul prestito ponte alla Grecia da 7 miliardi. L'annuncio ufficiale sarà dato domani. E' quanto scrive l'agenzia Bloomberg.  [MORE]


I voti per il sofferto via libera al pacchetto di misure che prevedono l'addio alle agevolazioni fiscali per le isole, la riforma previdenziale con lo stop nel 2022 alle pensioni anticipate e l'incremento dell'iva su pasta, pane e latte sono arrivati infatti dalle opposizioni Nea Dimokratia, Pasok e To potami. Drammatica, invece, la divisione all’interno di Syriza: 39 deputati su 149, compresi l’ex ministro Varoufakis, la presidente del Parlamento Zoe Konstantopolou e il leader dell’ala radicale Zafazanis, non hanno votato il piano. I nazionalisti di Anel, alleati di Syriza al governo, non hanno abbandonato il premier e hanno detto sì al piano, seppur turandosi il naso.


Syriza spaccata. Tsipras ha cercato fino all’ultimo di difendere l’unità del suo partito. A nulla è valso l'aut aut che aveva lanciato nel pomeriggio ai ribelli:"Senza il vostro sostegno nel voto di stasera sarà difficile per me restare premier. O stasera siamo uniti, o domani cade il governo di sinistra". E' un accordo che non ci piace ma che siamo "obbligati" a rispettare ha detto il premier intervenendo durante la seduta fiume del Parlamento. "A Bruxelles avevo di fronte tre alternative: l'accordo, il fallimento con tutte le sue conseguenze e il piano Schaeuble" di una Grexit temporanea. E fra le tre, "ho fatto una scelta di responsabilità" e di "dignità", aveva scandito Tsipras. Ma alla fine le defezioni sono state tantissime e ora sarà difficile continuare l'esperienza del primo governo di estrema sinistra della storia della Ue. Almeno in queste condizioni.


Tensioni in piazza Syntagma. Mentre il Parlamento blindato approvava il piano, i cittadini greci protestavano in strada contro l’ennesimo diktat dei creditori internazionali. Il Paese aveva vissuto una giornata punteggiata da cortei, dalla serrata delle farmacie e dallo sciopero dei dipendenti pubblici (quelli più colpiti, ma anche quelli che fino al 2010 arrivavano a prendere 2mila euro al mese per un posto da donna delle pulizie al ministero delle Finanze). Tensione alle stelle, ma pacifica. Almeno fino alla prima serata. 

La rabbia degli estremisti è scoppiata intorno alle nove di sera. E quando in piazza Syntagma decine di anarchici e black bloc hanno iniziato a dirare bombe carta e persino molotov si è temuto il peggio. Nella piazza simbolo della democrazia greca sono arrivati con i caschi, le maschere antigas, le maglie nere mentre il popolo dell' Oxi fatto giovani, impiegati, mamme, zie, adolescenti, ma anche bambini, da ore gridava e distribuiva volantini per esortare Tsipras a non cedere al "ricatto" della Germania e dell'Eurosummit era costretto a fuggire. Ma sono bastate poche cariche della polizia e alcuni lacrimogeni per riportare la calma. Sono una cinquantina le persone fermate per gli scontri davanti al Parlamento: poteva andare molto peggio. Tra di loro, secondo quanto riportano i media greci ci sarebbe anche un italiano, ma non è arrivata alcuna conferma ufficiale.


Cosa accade ora. I ministri dell'economia delle finanze della zona euro discuteranno innanzitutto del prestito ponte da 7 miliardi per i pagamenti piu' immediati. Un prestito urgente che dovrà però essere discusso e approvato a maggioranza anche dai 9 Paesi che non fanno parte della moneta unica. I ministri studieranno il risultato del voto parlamentare e decideranno se rispetta l'impegno preso da Atene e, pertanto, se ci sono le condizioni per cominciare a elargire il terzo programma di assistenza finanziaria alla Grecia.

Contemporaneamente i 19 Paesi dell'area euro valuteranno la proposta presentata dalla Commissione per la concessione immediata alla Grecia del prestito ponte per un periodo massimo di tre mesi, proveniente dall'Esm, il Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria, il fondo già utilizzato per i salvataggi di Portogallo e Grecia. Il 'via libera' dovrebbe avvenire entro venerdì con una procedura scritta, che non richiede la riunione dei 28 ministri ma solo l'accordo degli 'sherpa' del Comitato economico e finanziario.


Più incerto il futuro di Alexis Tsipras. Il prossimo mese sarà una navigazione a vista per il suo governo. Innanzitutto dovranno essere rispettate le altre scadenze imposte da Bruxelles. E ogni voto parlamentare sarà un ulteriore scossone per l’attuale esecutivo di minoranza, che dovrà cercare di volta in volta i voti necessari per superare il quorum. Intanto Tsipras ha deciso di "procedere il più rapidamente possibile al rimpasto di governo entro pochissimi giorni, se non addirittura già oggi", riferiscono qualificate fonti greche. Secondo sondaggi riservati in loro possesso, specificano, la parte di Syriza rimasta fedele al premier "è attorno al 40%".

La diffidenza dei creditori. Una Grexit temporanea "sarebbe per la Grecia la via migliore": lo ha ribadito stamane il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble. Molti economisti pensano che sia impossibile risolvere il problema senza un taglio del debito, ha detto: "Ma un vero taglio del debito è inconciliabile con l'appartenenza all'unione monetaria".

La Gran Bretagna, dopo assicurazioni avute da Bruxelles, ha tolto le sue riserve ed è pronta a dare il suo via libera al prestito ponte da 7 miliardi alla Grecia attraverso l'utilizzo dell'Efsm. L'ok definitivo, a quanto si è appreso da alcune fonti Ue, dovrebbe essere dato oggi nel corso di una conference call tra i ministri delle Finanze Ue. Sempre stamane i ministri dell'Eurogruppo valuteranno se, dopo il voto del Parlamento di Atene, dare il via al negoziato sul nuovo programma di aiuti.

Tiziano Rugi


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