Estero

Grecia: quarta giornata d'occupazione contro la chiusura dell tv pubblica "contiamo sull'Europa"

ATENE, 14 GIUGNO 2013 - Quarta giornata di manifestazione da parte degli oppositori greci alla chiusura della tv pubblica. Aumentano le ore di black out dell'informazione ed aumenta la gente che protesta arrivando ad oltre 20.000.[MORE]


"Noi continueremo l'occupazione fino a che non riapriranno l'ERT e non annulleranno gli atti legislativi che ordinano la sua chiusura", ha affermato Nikos Tsimpidas, un rappresentante del sindacato dei lavoratori delle radio-televisioni pubbliche. Niente e nessuno si ferma, tutti voglio dimostrare che l'informazione pubblica passata dall'ERT non è un "privilegio", così come lo aveva definito Antonis Samaras, bensì un diritto.

Elias Mossialos, docente presso la London school of Economics è pronto a denunciare "Questo governo non ha fatto niente per riformare il sistema, lo stesso che lui denuncia. E' chiaro che non ha avuto altri mezzi per riformare se non quello di attaccare le antenne televisive."


"Noi speriamo di poter contare sul sostegno dell'Europa" spiega Nikos Michalitzis, ex direttore tecnico dell'ERT. Ma Antonis Samaras ha messo in campo un vero e proprio braccio di ferro e non c'è manifestazione che regga, tanto che è pronto ad affermare "se noi retrocediamo, vorrà dire che non sarà possibile attuare alcuna riforma", ma non solo, difatti il primo ministro è certo di cambiare la storia televesiva del Paese poiché orgogliosamente aggiunge: "metterò in atto la più audace riforma mai realizzata nella storia dei media in Grecia."


Storia o meno, la gente vuole riprendersi il "diritto di sapere", mentre vengono meno le certezze di una democrazia, proprio stando a quanto dimostrano i loro striscioni: "Democrazia??No signal!"

(immagine da ilpost.it)

Rossella Assanti