Estero

Grecia, oggi l'Eurogruppo. Atene chiede un prestito di 7 miliardi. Junker: "No a Grexit"

ROMA, 07 LUGLIO 2015 - Alexis Tsipras avrebbe chiesto un prestito di circa 7 miliardi di euro per superare l'emergenza e evitare il default

 

I leader europei cercano di far ripartire il complicato ingranaggio delle trattative europee, dopo la vittoria del ‘no’ al referendum greco. E arrivano le prime aperture: “Sono contrario alla Grexit e cercherò fino alla fine di evitarla”, ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Junker intervenendo in una riunione del Parlamento europeo a Strasburgo. Il presidente della Commissione europea è "pronto a fare di tutto perché si arrivi a una soluzione nei tempi che abbiamo" e "i greci e tutti gli europei possono fidarsi di me e della commissione": ma, ha avvertito, "una soluzione rapida sarebbe avventata". 


Ecco perché "senza retorica, cercheremo di rimettere sulla strada giusta il negoziato, con il massimo rispetto di come si è espresso il popolo greco". È "inaccettabile", ha detto Juncker, che i rappresentanti delle istituzioni siano stati tacciati "di essere terroristi", riferendosi a quanto detto nei giorni scorsi dall'allora ministro delle Finanze greco Jannis Varoufakis. Dell'Eurozona fanno parte 19 democrazie e tutte meritano uguale rispetto: "nessuna vale più delle altre", ha però ammonito il presidente della Commissione europea. Altrimenti, in assenza di proposte credibili, l'uscita della Grecia dall'euro è possibile"  [MORE]


Insomma, quella di oggi per la Grecia sarà una giornata decisiva, con la riunione straordinaria dell’Eurogruppo e poi dei capi di Stato e di governo, dove si deciderà se c’è lo spazio per nuove trattative. Se le parole di Junker lasciano accesa la speranze, ancora più incoraggianti sono quelle del primo ministro francese Manuel Valls. "Ci sono le basi" per arrivare a un accordo, ha detto il premier aggiungendo: "L'Europa non può correre il rischio di un'uscita della Grecia dall'euro". Per questo, ha precisato ieri a margine dell’incontro Merkel-Hollande "non esistono soggetti tabù" sulla ristrutturazione del debito della Grecia. Ancora inflessibile, invece, la linea del ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble: ""Chiunque abbia familiarità con i Trattati europei sa che un taglio del debito cade sotto il divieto di salvataggio" ha detto rispondendo a chi gli chiedeva se fosse possibile una ristrutturazione del debito greco.

Ma nelle cancellerie europee è diffusa la consapevolezza che il tempo stia per finire. Alexis Tsipras già ieri aveva assicurato la cancelliera tedesca Angela Merkel che Atene all'eurogruppo di oggi pomeriggio si sarebbe presentato con una nuova proposta. Secondo le fonti europee, il premier greco avrebbe chiesto all'Europa sette miliardi di euro entro le prossime 48 ore per far fronte all'emergenza e evitare il default. Infatti, il governo ellenico è stato costretto a prorogare il controllo sui capitalii: le banche e la Borsa di Atene resteranno chiuse fino a domani e il tetto ai prelievi è stato confermato.

Insomma, l'ombrello della Bce ormai non sembra più in grado di proteggere Atene. Ieri sera il consiglio direttivo della Bce, riunito in teleconferenza, ha confermato la liquidità di emergenza (Ela) per le banche Greche a fronte però di nuove garanzie. Un doppio messaggio di Mario Draghi agli attori in campo: da un lato è paziente e aspetta l’esito del Consiglio europeo e dell’Eurogruppo prima di decretare di fatto il fallimento del sistema finanziario greco, dall’altro fa capire ai politici greci che la pazienza sta finendo.

 

 

Tiziano Rugi