Economia
Grecia, Eurogruppo esamina riforme greche. Per i creditori "base di partenza, ma non basta"
BRUXELLES, 11 LUGLIO 2015 - Dopo le esternazioni del premier Renzi, in merito ad un possibile primo accordo, da raggiungere, in Europa, nell'odierna giornata sul caso Grecia, giungono, da Bruxelles, le remore, i rimproveri e i dubbi dei ministri dell'Eurozona. [MORE]
ATENE: L'ACCORDO NOTTURNO SULLE RIFORME
Questa notte, con una votazione d'ampio respiro (251 sì, 32 no e 8 astenuti), Alexis Tsipras, ha ottenuto il favore dei suoi parlamentari per varare un pacchetto di riforme da presentare in Europa, nel tentativo di ricevere il "sì" , dei ministri dell'Economia, per il salvataggio della Grecia indi evitare la temibile Grexit. Ad assecondare le richieste del premier greco, questa notte, hanno provveduto i rappresentanti dell'opposizione. La destra, ha, infatti, fornito l'appoggio decisivo, dopo le barriere issate dagli alleati "sinistri", contrari all'aumento delle imposizioni fiscali, dei tagli alla spesa (di 13 miliardi in due anni), necessari per richiedere i 54 miliardi di euro che, in tre anni, verrebbero erogati, in credito, al Paese, per evitare la bancarotta con conseguente uscita dall'Eurozona.
LE EURO-ESITAZIONI...
Sfortunatamente, per la Grecia, lo scetticismo sembra avere raggiunto dei picchi piuttosto alti, tanto che, a detta dei portavoce e dei ministri stessi, i negoziati, "saranno particolarmente difficili". In particolare, tali difficoltà, pare siano dettate dalle incertezze e dal crollo di fiducia che si è prodotto, negli ultimi mesi, verso la Grecia, specialmente, dopo il referendum, "a sorpresa", indetto da Tsipras. Le esitazioni germaniche, pare siano dovute, in gran parte, ai 5 mesi di infruttuosi negoziati. A far vacillare l'Europa, anche la somma, particolarmente elevata, definita "troppo alta", individuata dalle stime, e ammontante a 82 miliardi di euro.
E APERTURE
Ma, se da un lato, gli atteggiamenti diffidenti vengono sbandierati, dall'altro, stiamo assistendo, anche, all'emanazione di concilianti proclami. La Grexit spaventa molti, creditori in primis, e la Germania, creditore d'eccellenza per 240 miliardi di euro, tramite la cancelliera Merkel diffonde il desiderio, la speranza, che non si verifichi un tale evento, di certo in grado di minare la già fragile economia europea. Michel Sapin, ministro francese, ha dichiarato "la fiducia è stata rovinata da ogni governo greco per molti anni, facendo promesse che poi non sono state realizzate... Ora dobbiamo riguadagnare fiducia di nuovo, avere la certezza che le decisioni annunciate vengano prese davvero dal governo greco". Il ministro Padoan, poco prima dell'inizio dell'eurogruppo, ha affermato che, trovare un accordo, "non sarà facile" ma "siamo qui con uno spirito costruttivo". Si prevede, dunque, una riunione particolarmente lunga, che potrebbe, però, rendere non necessario l'Eurosummit previsto per domenica.
Domani, infatti, i leader europei, si incontreranno per approvare la decisione che l'eurogruppo, iniziato alle 15.00, raggiungerà oggi, o prendere in considerazione, eventuali misure per ridurre le conseguenze di un'eventuale bancarotta greca.
Fonte foto: stamptoscana.it
Ilary Tiralongo