Economia
Fmi, per la Grecia da Lagarde e Europa apertura al dialogo ma nessun trattamento di favore
WASHINGTON, 26 GENNAIO 2015 - Secondo quanto dichiarato in un comunicato da Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, l'Fmi sosterrà la Grecia nell'attesa di un colloquio diretto con il nuovo presidente Alexis Tsipras. [MORE]
Ma la Lagarde, in un'intervista a Le Monde, avrebbe rilasciato anche altre dichiarazioni in cui ribadisce la necessarietà, da parte della Grecia, di rispettare gli accordi precedentemente contratti affinchè tale appoggio possa continuare "ci sono regole interne della zona euro da rispettare" avrebbe detto, aggiungendo "non possiamo fare categorie speciali per questo o quel paese". Secondo la Lagarde le fallaci politiche d'austerity non apparterrebbero a quanto richiesto dall'eurozona, che attenderebbe, dalla Grecia, delle "riforme profonde che ancora non sono state fatte".
Alle affermazioni della Lagarde fanno eco quelle del "falco" della Bundesbank Jens Weidmann. Il presidente tedesco, intervistato dalla tv pubblica Ard, ha chiarito che "il programma di aiuti di cui la Grecia beneficia potrà continuare solo se verranno mantenute le condizioni sottoscritte" adoperando, come perno del discorso, l'importanza, per Atene, di mettere in campo misure efficaci a debellare i propri "problemi strutturali". Altri ammonimenti sono giunti da Dijsselboem, coordinatore dei ministri delle Finanze Ue, "essere membro dell'eurozona implica che bisogna rispettare quello che si è concordato", mentre Draghi punta il dito contro l'evasione fiscale, che verrebbe ammortizzata solo seguendo le misure "euro-imposte".
Inaspettato e degno di nota anche l'intervento del ministro dell'Economia irlandese, Michael Noonan, che ha evidenziato "Irlanda, Cipro, Spagna e Portogallo hanno tutti negoziato le condizioni sul loro debito in negoziati con la Ue, non si capisce perché questo modello non debba continuare a funzionare". L'effetto parzialmente straniante di questa dichiarazione è dovuto alla paternità della dichiarazione stessa, l'Irlanda infatti è uno dei Paesi con debito più gravoso, per Dublino, giace al 125% del Pil e, fino ad oggi, era considerata una papabile sostenitrice delle misure greche.
Una spalla in meno dunque per Tsipras, ormai premier greco, vincitore con 149 seggi e neo alleato del gruppo dei Greci Indipendenti. Un'alleanza, anomala, che permette però di ottenere la maggioranza. Nonostante l'ovvia distanza tra Syriza e i Greci Indipendenti, schierati a destra, entrambi faranno fronte comune contro le misure d'austerity della Troika. Tsipras tenterà intanto di allargare ulteriormente i propri consensi, cercando contatti con l'esponente centrista di To Potami, Stravros Theodorakis.
Tra l'agitazione delle borse e i messaggi d'augurio giungono anche i commenti della Le Pen e di Salvini, entrambi convinti dell'effetto "schiaffo" delle elezioni di domenica nei confronti dell'Europa. Dal Vaticano invece quanto accaduto ieri appare "un'opportunità per l'Europa... che sarà tale solo se verrà accompagnata da una forte azione di responsabilità politica".
Fonte foto: finanza.com
Ilary Tiralongo