Grecia: dall'ala radicale di Syriza nasce "Unità popolare"
Estero Umbria

Grecia: dall'ala radicale di Syriza nasce "Unità popolare"

venerdì 21 agosto, 2015

ATENE, 21 AGOSTO 2015 – A poche ore dalle discusse dimissioni del primo ministro greco Alexis Tsipras – «Mi dimetto, ora tocca a voi decidere», aveva annunciato ieri sera in diretta tv –, i media ellenici hanno diffuso la notizia della nascita di un nuovo gruppo politico, che prende le mosse dall’ala radicale di Syriza, lo stesso partito di maggioranza dell'ormai ex premier.[MORE]

Unità popolare (Leiki Anotita), riunisce almeno 25 deputati «ribelli», ovvero quei parlamentari che hanno lasciato Syriza in quanto contrari al terzo piano di salvataggio internazionale: secondo quanto riportato dal quotidiano greco Ta Nea, la lettera relativa all'uscita da Syriza e all’annuncio della creazione di un nuovo partito è stata notificata e presentata in Parlamento – nell’ordine – da Panagiotis Lafazanis, Amanatidou Evangelia, Gaitani Joanna, Delimitros Costantino, Diamantopoulos Vangelis, Zana Zisis, Zerdelis John, Costantino tranquillo, Ioannidis Ilias, Kritsotaki Michael, Kiriakakis Basil, Kyritsi Aglaia, Thomas Kotsias, Lapavitsas Costantino, Leoutsakos Stathis, Makris Rachel, Ouzounidou Eugenia, Petrakos Thanasis, Samoilis Steafnos, Skoumas Athanasios, John Stathas, Stratoulis Dimitris, Tsanaka Alexandra, Charalambidou Despina e Pesca Helen.

A guidare quella che sarebbe la terza forza della Camera greca, l’ex ministro dell’Energia Panagiotis Lafazanis: «Per sbarazzarci dei memorandum, siamo pronti anche ad uscire dall’euro in maniera controllata. Non c’è l’inferno fuori dall’eurozona – ha osservato il leader del nuovo partito di sinistra –. Noi raccoglieremo l’energia della campagna per il No al referendum. Quel No è stato trasformato in Sì dal governo, ma non rappresenta il popolo». Lafazanis ha sottolineato inoltre che la «piattaforma di sinistra contribuirà alla formazione di un ampio fronte progressista, democratico e antimemorandum che parteciperà alle elezioni per imporre la cancellazione degli accordi».

Quanto alla data delle elezioni, mancano ancora conferme a riguardo, ma molto probabilmente si andrà al voto il prossimo 20 settembre.

Domenico Carelli

(Foto: tanea.gr)


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