Grasso a "Che tempo che fa": "Ricostruire la sinistra e quindi il Paese"
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ROMA, 11 DICEMBRE - “Quando ci sono 18 milioni di poveri è ovvio che bisogna ricostruire la sinistra e quindi il Paese: con Liberi e Uguali diamo vita a un processo aperto, di allargamento, per incontrare quante più persone”. Pietro Grasso, ospite ieri sera di Fabio Fazio a Che tempo che fa, ha presentato e ufficializzato il simbolo di Liberi e Uguali, il nuovo partito di cui il presidente del Senato è leader. [MORE]
“È amaranto, che indica protezione. Poi ci sono alcune foglioline a forma di E, che indicano le donne presenti nel nostro movimento e il ruolo che svolgono nel Paese”, ha spiegato Grasso. Il simbolo è un cerchio amaranto sul quale spicca in bianco la scritta “Liberi e Uguali”, insieme al nome dello stesso Grasso. “Non volevo il mio nome nel simbolo - ha detto il presidente del Senato - ma mi hanno detto che è come il braccialetto che si mette al polso dei neonati”.
Grasso ha parlato da leader politico, confermando il suo ruolo di primo piano nel nuovo partito: "È una vita che guido giudici e processi. Posso guidare un partito. E ve ne accorgerete”. A Renzi, che in un’intervista a Repubblica aveva paragonato la sua discesa in campo a quella di Gianfranco Fini, Grasso assicura invece che in campagna elettorale “manterremo un certo stile, senza attacchi”. “Ma io – ha affondato - non ho un passato politico, guardo al futuro. Renzi ha finito la fase zen, ma forse ha un futuro poco roseo”.
Parlando del suo progetto politico, Grasso ha sottolineato ancora una volta che il suo obiettivo è molto più ampio del guidare un semplice partitino: “Ho una visione più ampia di quella di guidare una ridotta parte di sinistra. Penso a una ricostruzione della sinistra e quindi del Paese”. E senza escludere un dialogo con il Pd dopo le elezioni: "Pensiamo che si possa maturare nel fare coalizioni. C'è bisogno di una guida tranquilla che parta dalla sinistra ma poi vada verso le persone. Il mio obiettivo - ribadisce - è allargare: nessuna preclusione verso il Pd o il M5s dopo le elezioni”.
Claudio Canzone
Fonte foto: nuovosud.it