Politica
Governo, si è dimesso ministro per gli Affari regionali Enrico Costa
ROMA – Il ministro centrista per gli Affari regionali, Enrico Costa, si è dimesso: il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha ricevuto questa mattina la lettera con cui il ministro si è dimesso dalla sua responsabilità di governo. Ringraziando Costa per il contributo dato all'esecutivo il presidente del Consiglio, fanno sapere fonti di Palazzo Chigi, assume l'interim degli Affari regionali.[MORE]
Le dimissioni erano attese prima della pausa estiva, motivate dalla volontà di Costa di tornare, iniziata a maturare già dal giorno dello stop allo ius soli, quando l’ormai ex ministro minacciò di dimettersi se fosse stata posta la fiducia sulla legge, per poi comunicare che era giunto il momento di "rompere gli indugi" e accettare l'offerta di riaggregazione avanzata da Berlusconi.
Ecco la lettera: "Caro Presidente, ho manifestato nei giorni scorsi la convinzione che sia il momento di lavorare ad un programma politico di ampio respiro che riunisca quelle forze liberali che per decenni hanno incarnato aspirazioni, ideali, valori, interessi di milioni di italiani che hanno sempre respinto soluzioni estremistiche e demagogiche.
Sono opinioni politiche del tutto naturali, per chi ha una storia politica come la mia. In questi mesi ho anche espresso il dissenso su alcuni provvedimenti (ius soli, processo penale), motivando dettagliatamente le mie posizioni. C'è chi ha ritenuto queste opinioni fonte di pregiudizio per il Governo, ma anche chi le ha apprezzate perché hanno portato una interessante dialettica.
Tu, caro Presidente, hai sempre rispettato le mie idee. Non mi hai mai imposto il paraocchi e non mi hai chiesto di rinunciare alle mie convinzioni. Lo apprezzo moltissimo.
Ma non posso far finta di non vedere la schiera di coloro che scorgono un conflitto tra il mio ruolo ed il mio pensiero. E siccome non voglio creare problemi al Governo rinuncio al ruolo e mi tengo il pensiero. Ho avuto un'occasione unica ed ho fatto un'esperienza bellissima, sempre con il massimo impegno. Ora faccio un passo indietro, perché le convinzioni vengono prima delle posizioni. A chi mi consiglia di mantenere comodamente il ruolo di Governo, dando un colpo al cerchio ed uno alla botte, rispondo che non voglio equivoci, né ambiguità. Allungherò la lista, peraltro cortissima, di ministri che si sono dimessi spontaneamente. Rassegno, pertanto, con la presente, le mie dimissioni dall'incarico di Ministro per gli Affari Regionali. Un caro saluto ed un augurio di buon lavoro a te ed a tutti i membri del Governo".
Le reazioni. Dimissioni di Enrico Costa inevitabili e tardive. Credevo lo facesse già un paio di giorni fa - ha detto Alfano -. Lo diciamo da tempo: noi vogliamo costruire un'area autonoma, una forza indipendente da destra e da sinistra. Abbiamo idee, forza e coraggio per fare qualcosa di grande. Comprendiamo che chi non ce la fa, faccia scelte diverse, ma noi andiamo avanti per la nostra strada, senza metterci in fila da nessuna parte".
"Le dimissioni del ministro #Costa sono coerenti. Non si può stare al governo e al tempo stesso solidarizzare con opposizione", afferma il senatore Pd Andrea Marcucci che oggi su Repubblica aveva sollecitato il ministro a prendere una decisione, giudicando il suo atteggiamento incoerente.
"Enrico Costa è una persona perbene e seria. È ovvio che darà le dimissioni perché se non lo facesse farebbe una brutta figura", aveva invece affermato il presidente della commissione Esteri del Senato Pier Ferdinando Casini intercettato dai cronisti nel salone Garibaldi di Palazzo Madama
Maria Azzarello