Politica

Goveno Monti, oggi primo Cdm operativo. Il Premier pensa alla missione europea

ROMA 21 NOVEMBRE 2011- Fissato per le 12, a Palazzo Chigi, il secondo Consiglio dei ministri del governo Monti. All'ordine del giorno: il decreto su Roma Capitale. Il motivo dell'urgenza sta nel fatto che il suddetto provvedimento è in scadenza proprio oggi. Il Consiglio dei Ministri servirà a dare continuità a quanto realizzato fino a questo monento per dotare Roma Capitale di effettivi poteri di governo. [MORE]

Per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, "E' significativo che oggi, nell'ultimo giorno utile, il Consiglio dei ministri del nuovo governo tecnico metta le ali alla riforma di Roma Capitale. Dopo 30 anni di attesa, finalmente si stanno sbloccando tutti i passaggi legislativi necessari a dare una governance più adeguata alla nostra città, al pari delle altre capitali europee".

Tuttavia, la suddetta decisione del nuovo esecutivo non è esente da polemiche, non solo quelle sollevate dalla dalla Lega, secondo la quale il governo Monti dovrebbe focalizzarsi sul federalismo fiscale, invece che partire proprio da Roma Capitale, ma ad opporsi sono anche Pd e, in particolar modo, La Destra di Storace, secondo cui la motivazioni sottesa a questo secondo decreto su Roma Capitale è quella di aumentare i posti dei consiglieri comunali.

Dichiara Storace su Facebook, "Sui costi della politica Monti comincia malissimo.... Ieri avevamo salutato favorevolmente la volontà di varare il decreto su Roma capitale, ma apprendiamo che il provvedimento conterrà il ritorno dei consiglieri comunali a 60. Non è una cosa normale in tempi di denuncia dei costi della politica. Roma ha bisogno di poteri, non di 60 biglietti da visita con scritto onorevole".

Comunque sia, il Premier Monti è già proiettato ai suoi impegni in Europa, per quella che lui stesso ha definito, "operazione credibilita". Per il Professore, ciò che bisogna fare in questo periodo è rinsaldare il legame con Bruxelles, Berlino e Parigi. Riprenderci il posto che ci spetta sullo scenario europeo come Paese fondatore. Naturalmente, non sarà semplice fare ciò. Bisognerà che il nuovo esecutivo rassicuri, convinca le istituzioni e partner comunitari sulla volontà e capacità del governo di mantenere gli impegni presi. Inoltre, occorrerà ragionare "da pari a pari con gli altri 'soci' Ue sul fatto che nessun Paese, a cominciare dall'Italia, può risolvere da solo i problemi dell'euro e che dunque servono interventi 'strutturali' a livello europeo".

L'agenda europea di Monti prevede, prima di tutto, l'incontro a Bruxelles del presidente della Commissione europea Jose' Manuel Barroso. Giovedì, Monti è atteso a Strasburgo dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy. Il 28 e 29 novembre Monti infine sara' di nuovo a Bruxelles per le riunioni dell'Eurogruppo e dell'Ecofin.

Dopo di ciò, il Premier riprenderà le questioni italiane. Forse già venerdì ci potrebbe essere un altro Cdm, in cui si potrebbe procedere al completamento della squadra di governo. Una volta archiviata l'incombenza 'politica', Monti potrà concentrarsi sulle misure anti-crisi. I temi degli interventi ormai sono noti: Ici, sgravi fiscali sul lavoro, lotta all'evasione, riforma delle pensioni, ammodernamento delle norme sul lavoro, possibile aumento dell'Iva e riforma degli ammortizzatori sociali.

E qui, comincerà, per la nuova compagine di governo, il lavoro duro visto che Monti si propone di trovare delle soluzioni che trovivo un "ampio consenso" in Parlamento e nel Paese. Cosa che si prospetta già difficile se si pensa alle posizioni che in queste ore sono statte prese ad esempio dalla Camusso, leader della Cgil, che pone il primo stop su Ici e pensioni e la richiesta di "partire" dalla patrimoniale.

Passando, poi, dall'ex premier Berlusconi che invece, come sappiamo, è di opinione diametralmente opposta, aprendo sull'imposta sulla prima casa e sottolineando il suo dissenso alla tassazione della ricchezza.

Nessuno spiraglio da parte della Lega, che continua la linea dura di opposizione al nuovo governo: "Mi sembra che l'esordio sia per ora solo nuove tasse, aumento dell'Iva di due punti, la reintroduzione dell'Ici sulla prima casa (un orrore , non so come Pdl possa votare una cosa del genere ) la patrimoniale, soprattutto le pensioni. Un modo per fare cassa ora diventa la bandiera del nuovo esecutivo. Se queste sono le misure bisogna fare un'opposizione dura e la Lega si prepara a fare questo contro misure ingiuste", a dichararlo l'ex ministro dell'Interno leghista Roberto Maroni.

A tal proposito Maroni sottolinea, "La fine momentanea dell'alleanza con il Pdl. Anche se "in Piemonte, Lombardia e Veneto l'alleanza c'e' e continua. Sappiamo fare la differenza tra il livello centrale e quello regionale e locale. Ma l'Alleanza futura possibile per quanto riguarda le politiche, e' un percorso tutto da costruire".

Intanto, tutto questo gran parlare non fa bene all'Italia: Piazza Affari apre in calo, con lo spread tra il Btp e il bund tedesco che ritorna sotto quota 480 a 478 punti base. Il rendimento del titolo a 10 anni scende al 6,66%.

Rosy Merola