Politica

Governo, M5S: "Il centrodestra si chiarisca"

ROMA, 20 APRILE – “Non chiediamo a Salvini un parricidio di Berlusconi”, così ha parlato Giulia Grillo, capogruppo del M5S alla Camera dei Deputati, durante il programma televisivo “Omnibus”, su La7. “C’è stato un discorso che pensavamo di aver chiarito” ha poi proseguito l’onorevole pentastellata, sottolineando come il MoVimento abbia chiesto “un armistizio politico” per consentire alla Lega di trattare per la formazione del Governo.[MORE]

Grillo ha poi commentato le consultazioni svolte da Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato ed incaricata di un mandato esplorativo da parte del Presidente della Repubblica Mattarella, facendo in particolar modo riferimento al tentativo, definito come “impraticabile”, di far individuare al MoVimento possibili ministri provenienti da Forza Italia.

La capogruppo è intervenuta anche sul tema dell’appoggio esterno da parte di FI e Fratelli d’Italia, declassandolo a “voti aggiuntivi”, tenuto conto del fatto che, numeri alla mano, non sarebbero necessari a raggiungere la maggioranza in Parlamento. “Si tratterebbe piuttosto di non essere ostili a Forza Italia e FdI se volessero votare la fiducia, ma non siamo disposti né ad interloquire per un contratto di governo con un leader che non sia Salvini né a discutere di ministeri” ha poi chiuso Grillo, ribadendo che un ipotetico asse M5S-Lega “sarebbe autonomo”.

A poche ore dalla scadenza del mandato esplorativo affidato a Casellati, Matteo Salvini si è esposto in prima persona, dicendosi pronto a recarsi al Quirinale per ottenere l’incarico di trovare una maggioranza in grado di formare e sostenere un esecutivo. Com’era lecito attendersi, non si è fatta aspettare la reazione del MoVimento 5 Stelle, che sembrerebbe fare della Leadership di Di Maio uno dei capisaldi di una eventuale trattativa governativa.

“Non decide Salvini se ha un incarico o un preincarico” ha infatti dichiarato G.Grillo, ricordando poi che “se arriviamo ad una conclusione sul nostro punto di partenza, si può fare, ma non con Salvini premier”. La capogruppo ha quindi smorzato possibili tensioni ricordando che il leader del Carroccio è “impetuoso” e nella sua “foga” si è detto pronto a scendere in campo in prima persona, evidenziando inoltre come “non sarà Salvini a decidere, ma il Presidente della Repubblica”.

A quarantacinque giorni dal voto del 4 marzo, dunque, continua a permanere una situazione di stallo. Se un esecutivo sarà formato, con ogni probabilità questo avrà il M5S come baricentro: attesa l’impossibilità di un asse PD-centrodestra e di un’alleanza M5S-Lega aperta anche a Berlusconi e Meloni, le ipotesi sono ridotte a due, volendo escludere un “governo del Presidente”: M5S-PD (ed eventualmente LeU) ed M5S-Lega. Il tempo scorre, ma con il ritorno ad un sistema marcatamente proporzionale, il protrarsi delle trattative post-elettorali era decisamente prevedibile.

Paolo Fernandes

Foto: lanotiziagiornale.it