Politica
Governo, Letta sul processo Mediaset: «Non ci saranno conseguenze»
ROMA, 20 GIUGNO 2013 - All’indomani della sentenza della Corte Costituzionale che ha rifiutato il riconoscimento di legittimo impedimento richiesto da Silvio Berlusconi, all’epoca dei fatti premier, nel prendere parte ad un’udienza del marzo 2010 sul processo Mediaset, l’attuale presidente del Consiglio, Enrico Letta, durante l’odierna conferenza con la stampa estera, esprime tutta la propria fiducia sulla tenuta del governo.[MORE]
Dovendo rispondere ad una specifica domanda, rivoltagli da una giornalista spagnola, riguardante per l'appunto la vicenda giudiziaria del Cavaliere, il premier ha, infatti, risposto: «vedo il governo stabile e concentrato sui suoi obiettivi. Non credo – ha precisato – che ci saranno conseguenze da vicende esterne, anche di natura giudiziaria». Il premier Letta ha risposto, in maniera piuttosto netta, anche sulla possibile ineleggibilità di Silvio Berlusconi qualora il Parlamento dovesse decidere sul conflitto d’interessi: «è una questione di dinamica parlamentare, il governo non c’entra: mi atterrò e sentirà le indicazioni del mio partito, comunque – ha aggiunto – non darei grande importanza a questo tema».
Eppure se per il premier le elezioni anticipate non sono un rischio da tenere al momento in considerazione, «non vedo la possibilità di elezioni anticipate a breve, non mi sembra ci sia questa situazione» ha infatti precisato, l’annosa e sempre dibattuta questione sulla legge elettorale resta in primo piano: «votare col Porcellum ci riporterebbe, come nel Gioco dell’oca, alla casella di partenza. È molto meglio lavorare per ottenere risultati sul rilancio economico e contemporaneamente fare la riforma costituzionale e della legge elettorale». E per rendere concreto tutto ciò il presidente del Consiglio ha indicato peraltro un tempo preciso: «sarà possibile arrivare ad una nuova legge elettorale in 18 mesi. Questo è il tempo che ci siamo dati».
Ma come poc’anzi accennato per Letta non si può prescindere dal rilancio economico del Paese. Il premier si è così soffermato sul caso degli esodati, «lo affronteremo e lo risolveremo», ha detto risolutamente Letta, e sulla disoccupazione giovanile: «negli ultimi 10-20 anni non c’è stata una politica di attenzione nei confronti del lavoro per giovani. Adesso deve diventare una priorità: se non si dà ai giovani questa opportunità verrà meno la fiducia e la speranza loro e delle famiglie».
Tuttavia proprio sul tema lavoro, il presidente del Consiglio, si rivolge nuovamente all’Unione Europea al quale lancia un monito preciso: «uscire dal prossimo vertice europeo con solo impegni generici e frasi di circostanza sarebbe un clamoroso autogol che l’Europa non può permettersi in questo momento».
(Immagine da corriere.it)
Giovanni Maria Elia