Politica

Governo: Enrico Letta accetta l'incarico con riserva. Le prime reazioni

FIRENZE, 24 APRILE 2013- Enrico Letta ha accettato con riserva l’incarico di formare un nuovo governo ricevuto da Giorgio Napolitano. «E' una responsabilità che sento forte sulle mie spalle. E se posso permettermi, la sento più forte e pesante della mia capacità di reggerla. Ma mi metto con grande determinazione al lavoro perché penso che il paese abbia bisogno di risposte. Gli italiani non ne possono più di giochi e giochetti della politica, vogliono risposte, io mi metto davanti a loro con grande umiltà e senso dei miei limiti con una responsabilità che mi onora». Con queste parole, il vice segretario dimissionario del Pd ha espresso la sua posizione sul non facile compito che la massima carica istituzionale gli ha assegnato.

Napolitano ha invece così motivato la sua scelta «Pur essendo giovane, Enrico Letta ha già accumulato importanti esperienze in Parlamento e nell'attività di Governo». Se dovesse riuscire l'esponente del Pd diventerebbe i il più giovane presidente del Consiglio dopo il democristiano Giovanni Goria (arrivò a Palazzo Chigi nel 1987 a 43 anni mentre Letta ne compierà 47 ad agosto). «Si è aperta la strada alla formazione del governo di cui ha urgente bisogno il Paese - ha detto ancora il Capo dello Stato - Questa è la sola prospettiva possibile: una larga convergenza tra le forze politiche che possono assicurare la maggioranza. Non ci sono alternative al successo».

Il premier incaricato ha, tra l’altro, ringraziato i suoi "sfidanti". «Il mio nome è stato associato ad altri due toscani, quelli di Renzi e Amato. Nel ringraziarli per le parole espresse in questi minuti voglio confermare che il rapporto tra di noi sarà molto utile anche per aiutarmi a individuare le parole per parlare al Paese e anche per trovare i contenuti giusti». Soddisfatto e conciso, Pierluigi Bersani sull’ incarico a Letta «Bene, benissimo!» ha commentato l’ex segretario del Pd. Sono giunti gli auguri di Giuliano Amato e Matteo Renzi, principali “concorrenti” di Letta, come già accennato.

Per Angelino Alfano e il Pdl vale il proverbio “uomo avvisato mezzo salvato” «E’ bene chiarire al Pd che per noi non ci sarà un nuovo caso Marini, non daremo il sostegno a uno di loro cui loro non daranno un sostegno reale, visibile e con un programma fiscale chiarissimo ed inequivocabile. Se si tratta di un governicchio qualsiasi, semibalneare, lo faccia chi vuole, ma noi non ci stiamo».

Pieno sostegno da Monti e Casini. Maroni si mostrato possibilista «Su Amato il presidente Napolitano ha dato ascolto alla Lega. Bene. Incontreremo Enrico Letta per sentire cosa propone per il Nord». Chiusura invece da Sel «Auguri a Enrico Letta, ma noi faremo opposizione costruttiva e responsabile a un governo che ha fra i suoi azionisti gli autori dello sfascio cioè la destra berlusconiana», ha dichiarato Nichi Vendola.

Lapidario il giudizio dei grillini. A parlare per il Movimento 5 Stelle è Vito Crimi: «Un inciucio annunciato da tempo!», scrive su twitter il capogruppo al Senato. Ancora più duro Beppe Grillo. «I Letta, sono tutti una famiglia», scrive il leader sul suo blog pubblicando una foto di Enrico insieme allo zio Gianni. Grillo ricorda poi la frase pronunciata dal vicesegretario del Pd nel corso della campagna elettorale: «Preferisco che i voti vadano al Pdl ( suo zio, per chi non lo sapesse, ndr) piuttosto che disperdersi verso Grillo». [MORE]

Davide Scaglione