Politica

Governo, faccia a faccia del Colle con Di Maio e Cottarelli. Lega: ipotesi di "non sfiducia".

 ROMA - 30 MAGGIO Giornata di faccia a faccia definiti “informali” al Colle.


Il primo convocato ad un colloquio con Mattarella è stato Cottarelli in mattinata, mentre alle 17 è il leader dei 5 Stelle a salire al Quirinale. Il leader incaricato è stato poi successivamente richiamato per un ulteriore confronto.
Il via vai di queste ore accelera i tempi delle trattative. L’obiettivo prioritario è quello di fronteggiare la crisi non solo politica, ma anche istituzionale e finanziaria che sta attraversando l’Italia.


Fonti del Quirinale rivelano l’atteggiamento “possibilista” di Carlo Cottarelli assunto in mattinata spiegando di voler "attendere gli eventuali sviluppi" perché "sono emerse nuove possibilità per la nascita di un governo politico".[MORE]


Risolvendo l’impasse politica si riuscirebbe a dare al paese quel minimo di stabilità economica per far calare lo spread e per evitare i baratro economico.


Il capo politico dei 5 Stelle precisa: "quella attuale è una crisi che di certo non abbiamo generato noi e voglio dire anche che se i mercati hanno paura che l'Italia esca dall'euro è perché qualcuno ha fatto girare questa cosa. "Il governo del cambiamento poteva essere una grande occasione anche per rassicurare i mercati.


Inoltre, dopo aver archiviato nella giornata di ieri l’impeachment contro il Capo dello Stato, Di Maio riporta in tavola l’alternativa di ripartire da un governo politico, e dunque da Giuseppe Conte premier con un’alternativa a Paolo Savona. “Se non si accetta questa soluzione ragionevole si va al voto subito”.


Le parole di Luigi Di Maio riassumono la linea politica assunta dal Movimento e indirettamente manda una risposta a Salvini che vorrebbe invece posticipare il voto in autunno.


Divergenza sulla data del voto a parte, anche la Lega si muove nella stessa direzione dei pentastellati: “O si beccano il programma e la squadra che abbiamo presentato oppure facciano altro e ci facciano votare", tuona Matteo Salvini che ci tiene a sottolineare il senso di “coerenza e lealtà” dimostrato dal proprio partito: “Se si vuole c'è un contratto di governo con una squadra pronta. Eravamo pronti a partire la settimana scorsa e non ce lo hanno permesso”.


Intanto, avanza anche la possibilità di una “non sfiducia tecnica” della Lega al governo neutrale proposto da Mattarella che permetterebbe a Cottarelli di presentarsi al G7 in Canada, al Consiglio Europeo di Bruxelles a giugno, al vertice Nato a luglio, e soprattutto di fare la legge di bilancio. Così, si accompagnerebbe il paese al voto previsto per settembre-ottobre.


Giancarlo Giorgetti spiegherebbe così la “strategia” leghista: “Si tratterebbe  di astenersi, tutti, nel voto di fiducia a Cottarelli, che potrebbe dunque partire come governo in carica, anche se con una sola decina di sì in Parlamento, e si impegnerebbe a mettere a punto una manovra snella per far poi svolgere elezioni anticipate in autunno. Una soluzione minimalista, ma che troverebbe il favore di tutti coloro, e sono tanti, che al di là dei proclami ufficiali preferirebbero non votare tra luglio e agosto".

Rachele Fratini 

Fonte Immagine: rainews.it