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Governo: Boccia scrive a Bonaccini, grazie alle Regioni. 

Governo: Boccia scrive a Bonaccini, grazie alle RegioniAffrontato insieme anno drammatico. Buon lavoro a Gelmini


ROMA, 12 FEB - "Gentilissimo Presidente, caro Stefano, nel momento in cui mi appresto a lasciare l'incarico di ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, desidero esprimere, attraverso te, i miei più calorosi sentimenti di gratitudine a tutti i Presidenti, ai dirigenti, alle donne e agli uomini delle Regioni italiane. 

È stato un privilegio per me servire lo Stato ed è stato un grande onore farlo con voi in uno dei momenti più drammatici della storia repubblicana del nostro Paese". Lo scrive l'ex ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, in una lettera inviata alla Conferenza delle Regioni. "Vorrei che tu riportassi ai Presidenti e per essi a tutta la comunità delle autonomie regionali - prosegue Boccia - il mio più vivo apprezzamento perché, solo grazie alla puntuale e disinteressata collaborazione tra poteri centrali e poteri territoriali, oggi l'Italia non è sprofondata in un baratro sanitario e sociale dal quale sarebbe stato difficile uscire. Sono state giornate e, con molti di voi anche lunghe e frequenti nottate, drammatiche, nelle quali il senso di disperazione era attenuato solo da quello del dovere e dalla voglia comune di fare di tutto per affrontare un'emergenza che mai nessuno, nella storia di questo Paese aveva affrontato. Con alcuni Presidenti ho avuto rapporti personali di grande intensità, anche emotiva, che conserverò tra i mei ricordi più importanti. 

E non posso non citare la vostra totale vicinanza e collaborazione quando il Covid-19 ha colpito anche me". "In tutti voi - prosegue Boccia, rivolgendosi ai governatori - il senso dello Stato e delle istituzioni ha sempre prevalso sia sulle opinioni personali che su quelle di partito: questa è e sarà la forza che consentirà all'Italia di uscire da questa difficile condizione. Non posso non ricordare, perché lo abbiamo fatto tante volte insieme, le vittime della pandemia, i loro familiari, i malati negli ospedali e quelli a casa. E poi tutti i servitori dallo Stato, dal primo all'ultimo, che, senza guardare mai orologio e sacrifici, hanno sempre dato la vita per onorare la bandiera". 

"Sono e sarò grato - continua l'ex ministro - al Presidente Giuseppe Conte, al mio partito, il PD, e a tutti i colleghi del Consiglio dei ministri per la fiducia che mi hanno accordato e per il sostegno del quale ho beneficiato e che ho cercato di ripagare impegnando tutte le mie forze. L'ho fatto per cercare di essere all'altezza di tutti coloro che, anche a costo della vita, sono quell'Italia invisibile e silenziosa che fa il suo dovere sempre e comunque e che costituiscono davvero l'Italia migliore. Continuerò a servire il nostro Paese facendo l'unica cosa che so fare: sempre e comunque il mio dovere. Mi conforta lasciare una macchina ormai ben collaudata e pronta a reagire a qualsiasi emergenza. 

E questo grazie all'indiscutibile impegno delle Regioni italiane e, primi fra tutti, i loro presidenti. Sono certo che la vostra leale collaborazione e l'impegno senza tentennamenti proseguirà anche con la ministra Gelmini che prenderà il mio posto e alla quale formulo i migliori auguri di buon lavoro nell'interesse esclusivo del Paese".