Politica

Governo, altolà dal Ncd: «Criticità nel programma». Delrio ottimista: «Vertice andato benissimo»

ROMA, 20 FEBBRAIO 2014 - Al termine delle consultazioni i giochi sembravano fatti con tutti i partiti della maggioranza uscente pronti ad aprire una nuova pagina governativa con Matteo Renzi alla guida. Oggi, invece, dopo il vertice di maggioranza, arriva il fermi tutti del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano.

L’accordo sul programma del nuovo esecutivo non c’è, o almeno così sembra. «Ci sono molte criticità nel programma di governo» ha sentenziato, quest’oggi, mediante un tweet, il capogruppo al Senato, Maurizio Sacconi. Dichiarazione che viene successivamente esplicitata dal presidente del Ncd, Renato Schifani: «ci sono state illustrate le priorità che Renzi intende assumere. È stata una riunione proficua ma non può essere definitiva. Vi è l’esigenza – ha spiegato Schifani – di definire alcuni temi come lavoro, fisco, famiglia ed economia. Realizzare un governo tra Pd e Ncd, fra due aree diverse che si sono contrapposte in passato non è una cosa facile».

Parole che fanno da eco a quelle espresse in mattinata dallo stesso leader Angelino Alfano, che aveva snocciolato i punti cruciali sul quale è impossibile trovare un accordo: «Noi abbiamo detto alcuni “no” molto chiari e molto fermi che riguardano sia il programma che l’assetto di governo. Abbiamo detto “no” alla patrimoniale. Non vogliamo alla giustizia un giustizialista e non vogliamo all’economia qualcuno che sia particolarmente affezionato alle tasse. Qualcuno – ha continuato Alfano – che ritenga l’incremento fiscale sia una politica di sviluppo. La vera priorità in questo momento è la diminuzione delle tasse».

Ma come dicevano i latini “in media stat virtus”. E allora al di là dei più o meno leciti dubbi sollevati dal Ncd con relative istanze, l’impressione è che la vera partita si giochi su ben altre questioni. Una su tutte: la riforma elettorale, con la percentuale delle soglie di sbarramento mal digerite dagli alfaniani, e sulla durata della legislatura. I ben informati, infatti, riferiscono di una richiesta avanzata a Renzi da parte del Ncd di portare a compimento la riforma della legge elettorale soltanto dopo aver realizzato le altre riforme. Punto, invece, sul quale il sindaco di Firenze ha sempre mostrato la volontà di essere celeri.[MORE]

Tuttavia a mostrare ottimismo sul raggiungimento di un accordo ci pensa il ministro Graziano Delrio che dopo il vertice con il Ncd ha affermato: «è andato benissimo. Oggi abbiamo fatto una sintesi dei documenti portati da ogni singolo partito. È evidente – ha continuato comunque Delrio – che c’è una distanza di vedute tra le diverse parti come è accaduto ad esempio tra le richieste di Scelta Civica e i Socialisti sulle scelte riguardanti i temi etici». Saranno sufficienti al presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi le tanto annunciate 24 ore di riflessione?

(Immagine da giornalettismo.com)

Giovanni Maria Elia