Politica

Giustizia: Alfano sarà in piazza a Brescia, critiche dal Pd

ROMA, 11 MAGGIO 2013 - Doveva essere un semplice comizio pre-elettorale quello in programma oggi pomeriggio a Brescia, in vista delle prossime elezioni amministrative che vede Adriano Paroli candidato sindaco Pdl. Ma dopo la sentenza del Tribunale di Milano, che ha condannato Silvio Berlusconi per il processo sui diritti tv Mediaset, il leader Pdl ha indetto in segno di protesta contro i pm una vera e propria manifestazione.[MORE]

In queste ultime ore, però, a provocare ulteriori polemiche è soprattutto l’annunciata presenza, nel capoluogo lombardo, del vicepresidente del Consiglio, nonché ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Quest’ultimo in un post su twitter ha difatti scritto: «oggi pomeriggio a Brescia. Tutti a fianco al presidente Berlusconi e al nostro sindaco Adriano Paroli».

Non si è fatta di certo attendere l'indispettita risposta del Pd, quest’oggi tra l’altro riunito in congresso per l’elezione del proprio segretario di partito. La prima ad esprimersi è Rosy Bindi: «Berlusconi ha annunciato un discorso pacato a Brescia, ma possiamo dire pacatamente che è molto grave che il vicepresidente del Consiglio abbia annunciato la sua partecipazione alla manifestazione». «Non c’è bisogno di essere anti-berlusconiani – afferma invece Stefano Fassina – per condannare senza se e senza ma le manifestazioni di Brescia e Milano, è sufficiente una cultura democratica ispirata alla costituzione. È un fatto molto grave – aggiunge l’esponente del Pd – che ci sta in Parlamento o al governo manifesti contro un potere dello Stato. In particolare Alfano, vicepresidente del Consiglio, alimenta le tensioni tra le forze politiche parlamentari che sostengono il Governo».

Dal suo blog anche il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, ha duramente attaccato la manifestazione Pdl: «Nel pomeriggio un condannato a quattro anni di evasione fiscale in secondo grado, farà la sua marcetta su Brescia in piazza del Duomo contro la magistratura. I giudici – aggiunge – hanno il torto di giudicarlo, per lui dovrebbero voltarsi dall’altra parte come il pdmenoelle o rimanere silenti come le statue di sale delle Istituzioni». Ma Grillo, nello stesso intervento, non risparmia critiche al premier Enrico Letta: «Non un fiato da Capitan Findus Letta, non un sospiro dai vertici del pdmenoelle in nome della “pacificazione”. Una parola usate per nascondere l’immondo mercimonio di un governo che rimane in piedi perché sostenuto da un condannato per i suo fini personali». 

(Immagine da lettera43.it)

Giovanni Maria Elia