Golpe in Zimbabwe, arrestati il presidente Mugabe e tre ministri
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HARARE (ZIMBABWE), 16 NOVEMBRE - Resta alta la tensione in Zimbabwe: nel paese è in corso un golpe, anche se i militari e il Zanu-pf, il partito al potere, smentiscono e preferiscono parlare di "un cambio di potere". Il presidente Robert Mugabe e tre ministri sono stati arrestati, ma - assicura il partito con un tweet dall’account ufficiale - “sono al sicuro”. Nello stesso tweet si legge che “oggi ha inizio una nuova era”, che “Emerson Mnangagwa ci aiuterà ad avere un Paese migliore e che sarà il nuovo presidente del partito, perché nè lo Zimbabwe nè lo Zanu sono di Mugabe e di sua moglie”. Secondo un parlamentare del partito di opposizione Mdc, Grace, la moglie del Presidente, sarebbe fuggita in Namibia. [MORE]
Diversi osservatori parlano di una prova di forza del capo dell’esercito, il generale Constantino Chiwenga, nei confronti dell’eterno presidente e della sua consorte e potenziale erede, Grace. Secondo i militari, Mugabe sarebbe "sano e salvo". In una passata conferenza stampa sempre il capo delle forze armate aveva intimato al presidente di fermare l’epurazione che ha portato alla fuga all’estero di Mnangagwa, visto dall’esercito come un potenziale successore all’ultranovantenne capo di Stato. “Se si tratterà di proteggere la nostra rivoluzione, l’esercito non esiterà a intervenire”, aveva messo in guardia il generale riferendosi alla sorte di Mnangagwa, che dopo 50 anni passati al fianco di Mugabe era stato silurato la settimana scorsa con l’accusa di tramare contro il capo di Stato.
L'esercito dello Zimbabwe nega in ogni caso che l'azione militare in corso a Harare sia da considerare un tentativo di "presa di potere" e garantisce che Mugabe è in sicurezza. Nel corso di un intervento trasmesso in televisione, un portavoce dell’esercito ha affermato che “si sta solamente prendendo di mira i criminali che circondano lo Stato e che stanno provocando sofferenze economiche e sociali”. “ on appena avremo compiuto la nostra missione, ci attendiamo che la situazione torni alla normalità”, fanno sapere i militari.
Intanto il presidente sudafricano Zuma, per conto della “Comunità di sviluppo dell’Africa meridionale" (Sadc), ha espresso "grande preoccupazione". Zuma ha fatto appello alla calma e ha espresso la speranza che la situazione “non porti a cambiamenti di governo incostituzionali, dato che ciò sarebbe contrario alle posizioni sia della Sadc sia dell’Unione africana”. L’invito è a “risolvere amichevolmente l’impasse politico". Per monitorare la situazione e le condizioni del presidente Mugabe, con cui ha avuto un breve contatto telefonico, Zuma ha inoltre deciso di inviare due mediatori: il ministro della Difesa e degli Ex combattenti e il ministro per la Sicurezza dello Stato.
Claudio Canzone
Fonte foto: repubblica.it