Scienza & Tecnologia

Gli scienziati avvertono: dal 2050 negli oceani più bottiglie di plastica che pesci

NAPOLI, 20 GENNAIO 2016 – Stando ad uno studio pubblicato sul World Economic Forum fra 35 anni gli oceani potrebbero contenere più bottiglie di plastica che pesci. La ricerca riferisce che circa il 32% degli oggetti di plastica a livello globale sfugge ai sistemi di raccolta e viene abbandonata in natura. Secondo i ricercatori dal 2050 nei mari verrà riversata ogni minuto una quantità di plastica pari a quella trasportata da quattro camion zeppi di spazzatura. [MORE]

Nei mari ogni anno finiscono otto milioni di tonnellate di plastica, che equivalgono appunto ad un camion zeppo di spazzatura al minuto.
Dianna Cohen, ceo di Plastic pollution coalition, ha dichiarato che «il problema più urgente da risolvere è quello che riguarda l'inquinamento provocato dagli oggetti di plastica monouso, i quali non vengono riciclati a dovere». «Tutti noi – ha sottolineato la Cohen- abbiamo il potere di fare qualcosa per ridurre la quantità di plastica che utilizziamo ogni giorno».

Uno studio dell'Imperial College di Londra, pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters, sottolinea che la pulizia degli oceani dalla plastica deve iniziare dalle coste e non dalle «isole» di immondizia come la «Great Pacific garbage patch», la mega-area di spazzatura nel Pacifico, una delle cinque maggiori al mondo.

A lanciare l'allarme sulla popolazione ittica degli oceani è anche uno studio recente dell'Università di Adelaide, in Australia, dove i ricercatori hanno preso in esame l'impatto del cambiamento climatico sugli ecosistemi marini e sulle specie che li abitano. I risultati della ricerca sono allarmanti: entro il 2050 si rischia un'estinzione di massa. Le emissioni di gas serra, la pesca intensiva e l'inquinamento localizzato sarebbero le principali cause del rischio crollo delle catene alimentari degli oceani di tutto il mondo.

[foto: news24web.it]

Antonella Sica