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Gli imponenti venti del piccolo buco nero IGR J17091-3624
Venti di potenza inimmaginabile sono stati misurati dal satellite Chandra: essi arrivano a superare i 32 milioni di km/h, cioè circa il 3 per cento della velocità della luce.
Abbiamo già trattato alcuni risultati di Chandra ottenuti da osservazioni effettuate sul buco nero centrale della Via Lattea (link). In questi giorni, però, i suoi strumenti sono stati indirizzati verso un buco nero molto più piccolo. Si tratta, anzi del buco nero con la massa più piccola mai osservata fin’ora (circa 10 volte la massa del Sole): IGR J17091-3624 . Sin dal 2003 a causa delle osservazioni effettuate da INTEGRAL (ESA) questa sorgente X aveva attirato l’attenzione per via della variabilità della radiazione emessa alle alte energie. In particolare è stata individuato un andamento molto regolare, simile alla periodicità di un elettrocardiogramma regolare: ciò potrebbe indicare un particolare sistema con cui il buco nero strappa materia alla sua stella compagna e la surriscalda producendo un’intensa emissione di raggi X.
Ma questa non è la sua unica peculiarità: la notizia straordinaria è che Chandra ha misurato una emissione di un vento di gas e polveri che è pari a quello dei buchi neri posti nei centri delle galassie, che possiedono masse milioni, o forse miliardi, di volte più grandi![MORE]
“E’ l’equivalente cosmico di un uragano di categoria cinque terrestre” dice Ashley King, l’autore dello studio su IGR J17091-3624 pubblicato su Astrophysical Journal (link), in una intervista su nasa.gov. “Noi non ci aspettavamo affatto venti di tale potenza da un buco nero come questo”.
A differenza degli uragani terrestri i venti da IGR J17091-3624 spirano in molte direzioni: ciò li differenzia dai getti, in cui la materia fluisce in un cono posto in modo perpendicolare al disco di accrescimento (luogo in cui la materia spiraleggia prima di cadere sul buco nero).
La soluzione dell’enigma potrebbe risiedere nel fatto che il buco nero non inghiotte tutta la materia, ma l’espelle: circa il 95% del plasma che vortica attorno al corpo collassato viene, infatti, espulso. Resta da spiegare il perché sia possibile ciò: per ora la causa più probabile è il campo magnetico del buco nero. La sua intensità e la sua geometria potrebbero influenzare molto le traiettorie con cui la materia cade su IGR J17091-3624 e le modalità di produzione dei i getti e dei i venti.