Gli ergastolani augurano buon lavoro al nuovo sindaco di Milano
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Spoleto (PG), 2 giugno 2011 - Ricordando che in Italia esiste la “Pena di Morte Viva”, una pena che non finisce mai se al tuo posto in cella non ci metti un altro e che l’ergastolo ostativo ai benefici penitenziari è una pena di morte dove il boia è il tempo, dove sei ammazzato ogni secondo, minuto, ogni giorno, ogni anno che passa.[MORE]
Ricordando che gli ergastolani sono le persone più “fortunate” della terra perché sono gli unici che guadagnano qualcosa dalla propria morte: la libertà
e che la condanna di un uomo al carcere a vita equivale ad una riduzione in schiavitù.
Ricordando che i rivoluzionari francesi, con molta più umanità dei nostri politici attuali, nel loro codice penale del 28 settembre 1791 lasciarono la pena di morte ma abolirono l’ergastolo perché ritenuto aberrante
e che l’ergastolo “normale” è una pena inutile, crudele e disumana, quello ostativo ai benefici è anche una tortura giuridica, ricattatoria, delinquenziale e criminale.
Ricordando che l’avvocato Giuliano Pisapia nell’elaborazione del nuovo progetto di riforma del codice penale a suo tempo aveva prospettato l’abolizione dell’ergastolo, dichiarando:
-Abolire l’ergastolo sarebbe l’attuazione dell’articolo 27 della Costituzione secondo il quale le pene devono tendere alla rieducazione del condannato
gli ergastolani in lotta per la vita di Spoleto gli augurano buon lavoro.
Carcere Spoleto
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Urla del silenzio